Abramo Colageo: «Salvate la Fonte degli Archi di Arischia»

 

 

 

Abramo Colageo, storico di Arischia, rinnova l’appello affinché venga messa in sicurezza e poi restaurata la Fonte degli Archi. «La fonte», scrive Colageo, «si trova in un crocevia che costituisce uno snodo importante che conduceva nei vecchi sentieri di campagna e nei luoghi di devozione: San Severo, monastero equiziano poi Grancia Farfense, la Murata delle Fate, San Nicola di Arischia, convento spirituale (vi dimorò nel 1294 Angelo Clareno) e nel 1400 convento dell’Osservanza, San Benedetto, chiesa madre di Arischia, San Franco d’Assergi, San Martino Chiarino, San Michele in SanVittorino. La Fonte è alta 3 metri e lunga 17, è costituita da tre ampie arcate architettoniche con volta a botte che individuano tre differenti ambienti, in ognuno dei quali è presente una vasca di pietra come abbeveratoio. Nella prima vasca sgorga l’acqua provenente dalla sorgente di Forma Liscia, attraverso un antichissimo acquedotto. A sinistra, sulla parete al di sopra del livello dell’acqua su una pietra, sopra un vecchio boccale di pietra compare una epigrafe risalente al 1425 con lo stemma di Arischia, una mezzaluna sormontata da una stella (simbolo saraceno) e una mano (simbolo benedettino, emblema dell’avvenuta conversione saracena al cristianesimo ad opera dei benedettini, presenti nel X secolo ad Arischia). Facciamo appello a tutte le istituzioni e al ministero Beni culturali affinché la Fonte venga messa subito in sicurezza con puntelli e ponendo una copertura provvisoria per far sì che non cada il solaio (vi sono cresciute le piante). Confidiamo in un immediato intervento. L’amministrazione separata ha presentato il progetto di restauro, realizzato dall’ingegner Vito Ciano. Il presidente Elia Serpetti è pronto a mettere una quota parte per i lavori».

 



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