Gli aquilani vogliono negozi e servizi in tutte le aree del Progetto case

L’intenzione del Comune di dotare di negozi e servizi solo alcune aree del Progetto case è il tema della protesta del Comitato per la ricostruzione.
 «Gli aquilani» si legge in una nota del portavoce del Comitato, Carmelo Marotta «sono stufi di vedere le cose fatte a metà. Purtroppo questa voltà nemmeno si arriva a questa metà. Infatti da quanto comunicato dall’assessore al Commercio, Marco Fanfani sembra che bar,ristoranti e negozi di alimentari,di abbigliamento,lavanderie e farmacie troveranno spazio solo nei nuovi quartieri di Sassa,Preturo,Bazzano e Sant’Antonio. A questo punto ci sorge una domanda: ma Onna,Paganica,Camarda,Assergi e tutti gli altri Progetti Case e map perchè devono rimanere senza servizi». «Tutto ciò appare discriminatorio», aggiunge, «è evidente che il Comune stia commettendo l’ennesimo l’errore. E’ incomprensibile che non si possa aprire un bar ad Onna, o ad un’altra new town, solo per un diktat della giunta Cialente. L’assessore Fanfani deve rivedere immediatamente il suo Piano e distribuire servizi, negozi ed infrastrutture in tutti i nuovi insediamenti,senza precludere il diritto di ogni cittadino aquilano di prendersi un caffè o andare nella farmacia vicino al suo dell’insediamento». «Stiamo assistendo» aggiunge «a una preclusione ai servizi pari a quella che ha precluso la nascita del Comune di Paganica,che tanto avrebbe potuto fare in termini di assistenza e servizi al cratere del terremoto senza l’empasse burocratica di un comune più grande quale è quello dell’Aquila».
 «I commercianti ed i cittadini» conclude «hanno bisogno di crescere e riorganizzarsi,dopo la catastrofe che ci è successa,ma per qualche amministratore questo aspetto non è evidente o viene tralasciata in una posizione defilata».



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