Forte rischio valanghe, i tecnici dell'Enel lavorano per rialimentare Campo Imperatore

 

 

 

 

Sull'Appennino abruzzese "forte rischio" di caduta valanghe. Lo comunicano la Protezione Civile regionale ed il Comando Unità Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentare. L'ondata di maltempo che ha colpito l'Abruzzo ha comportato infatti l'accumulo di strati di neve fresca su strati di neve precedentemente compattata e già trasformata.

Questa condizione del manto nevoso provoca un aumento della instabilità di pendii montani caratterizzati da accumuli di neve con diversa consistenza, umidità e temperatura. I rilevamenti del servizio Meteomont del Corpo Forestale della regione Abruzzo hanno infatti evidenziato un grado di pericolo 4 su 5 (Forte) per caduta valanghe su tutti i settori osservati. Bollettino emesso alle ore 14.00 del 20/01/2017. Il rischio è comunque forte su tutti i pendii caratterizzati da una pendenza superiore ai 30 gradi ed in particolare dove la copertura boschiva è particolarmente rada o assente.

"In considerazioni delle avverse condizioni meteorologiche e dei rilevanti cumuli di neve fresca, sono assolutamente da evitare le attività escursionistiche al di fuori delle piste battute e segnalate".

 

Le grosse valanghe cadute il 18 Gennaio nel versante aquilano del gran sasso, hanno sradicato due tralicci dell’Enel di media tensione della linea eletrica che alimenta la stazione di Campo Imperatore e la Funivia del Gran Sasso.

Da ieri i tecnici dell'Enel sono al lavoro per ricostruire il tratto di linea danneggiato.

Le tre valanghe che sono ben visibili anche dall'Aquila, sono cadute con la sollecitazione di una forte scossa di terremoto:

La prima valanga ha avuto una lunghezza di 2 chilometri e un fronte di 80 metri, ha oltrepassato la strada provinciale, ha ripercorso la stessa strada di una storica che, nel 1966, distrusse la casa dell'ingegner Colangeli a Fonte Cerreto. Non ci furono vittime perché fu annullata una festa che era prevista in serata";

la seconda valanga, è stata quella che ha sradicato i due tralicci Enel e ne ha piegato un terzo;

la terza, infine, ha colpito la zona della Portella e ha portato via 150 metri di bosco.

Anche nel 2009, in una notte di pioggia e di bufera, dopo una forte scossa di terremoto, scesero contemporaneamente 9 valanghe nel versante aquilano del Gran Sasso.


 



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