Nuovi avvisi di garanzia ai sette indagati per la morte di altre persone, tra cui Silvana Alloggia

Ancora avvisi di garanzia notificati alla commissione Grandi rischi. Gli agenti della sezione di polizia giudiziaria sono tornati nuovamente a bussare alla porta dei sette indagati per notificare loro una nuova conclusione delle indagini preliminari per la morte di altre persone, decedute, sempre stando alle valutazioni degli agenti della Pg, Lorenzo Cavallo e Gianluca Iemmolo, e del pm titolare dell’inchiesta, Fabio Picuti, per le rassicurazioni che avrebbero fornito alla popolazione. La chiusura delle indagini preliminari, con la relativa contestazione di omicidio colposo, riguarda la posizione di Hussein Hamade (studente israeliano), Alessio Di Simone di Penne, entrambi morti nel crollo della Casa dello studente; Silvana Alloggia, originaria di Assergi, morta a seguito del crollo della sua abitazione in via Casalsa, nella frazione di Paganica; Alessio Di Pasquale, di Avezzano, morto nel crollo dell’edificio in via Campo di Fossa e, infine, Adalgisa Cicchetti dell’Aquila, morta nel crollo della sua abitazione in via dell’Orto Nuovo a Tempera. Nell’atto, a citare la commissione Grandi rischi, anche i feriti Cinzia Di Bernardo, Paola Ana Fulcheri, Shahin Hisham e Stefania Cacioppo, che, nel crollo della Casa dello studente, rimasero gravemente feriti. Anche in questo caso gli indagati avranno 10 giorni di tempo per presentare memorie difensive o farsi ascoltare. Con molta probabilità questo filone “rientrerà” in quello principale, in sede di udienza preliminare il 26 febbraio. Gli indagati sono Franco Barberi, vicario della commissione Grandi rischi; Bernardo De Bernardinis, già vice capo della Protezione civile, unico indagato abruzzese essendo originario di Ofena; Mauro Dolce, direttore dell’ufficio prevenzione della Protezione civile; Enzo Boschi, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia; Giuliano Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti dell’Ingv; Gian Michele Calvi, sismologo e direttore dell’Eucentre di Pavia, “padre” del progetto Case, e Claudio Eva, ordinario di fisica dell’Università di Genova. Il verbale, redatto subito dopo la riunione del 31 marzo, nel quale si riteneva poco probabile un forte terremoto, è il punto nodale di tutta l’indagine e per i pm sarebbe carente.






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