CENTINAIA DI PERSONE IN VISITA AL TUNNEL DELLE SORGENTI DEL GRAN SASSO

 

 

 



Il Tunnel della Gran Sasso Acqua S.p. a. è stato aperto al pubblico Domenica 26 Marzo in occasione delle "giornate di primavera" organizzate dal Fondo Ambiente Italiano. Centinaia di persone hanno avuto la possibilità di visitare un’opera di grande ingegneria idraulica realizzata negli anni 80, il tunnel di captazione che raccoglie le acque del Gran Sasso, rinvenute, in corrispondenza di alcune faglie, durante lo scavo della galleria dell’autostrada L’Aquila-Teramo.
Guidati dai tecnici della Gran Sasso  Acqua, è stato possibile ripercorrere il cammino dell’acqua, dalla sorgente del complesso calcareo Gran Sasso fino alle vasche di raccolta e ai sistemi di fuoriuscita che riforniscono di acqua il capoluogo
Come ci ha confermato l’ing. Aurelio Melaragni, Direttore Tecnico della GSA, l’acquedotto che fornisce 500 litri al secondo è nato per caso…

 

 

Il 14 settembre del 1970, durante le operazioni di scavo per la galleria del Gran Sasso, in corrispondenza della faglia di Valle Fredda la pressione dell’acqua sfondò il fronte del cunicolo di esplorazione realizzato sul fronte della galleria. Nei giorni successivi, fino al 20 settembre del 1970 le fuoriuscite di acqua si ripeterono a intervalli regolari con punte stimate fino a 20 mc/sec. I provvedimenti attuati con urgenza permisero di non avere danni né alle persone né alle cose. L’attraversamento della faglia, della lunghezza di circa 20 m, costituita da limo sabbioso saturo di acqua con pressione di circa 20 atmosfere, comportò un fermo dell’avanzamento delle gallerie di quasi due anni. Infatti fu necessario consolidare la sabbia intorno alle zone di scavo con l’uso di iniezioni chimiche. Le acque drenate furono convogliate in una apposita condotta lato Assergi (direzione Roma) e nella terza piccola galleria, lato Teramo. Per lo scavo del traforo fu necessario garantire il drenaggio di tali acque sotterranee, che avrebbero creato pressioni insostenibili dal rivestimento in calcestruzzo delle gallerie, acque che ora sono utilizzate per usi civili essendo state convogliate negli acquedotti Aquilano e Teramano.

 



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