Sempre peggio i rapporti tra il Centro turistico e hotel Campo Imperatore

Nel difficile percorso verso il rilancio della stazione, sbandierato da più parti come imminente anche in virtù del recente accordo sul turismo firmato a palazzo Chigi, a Campo Imperatore si fanno sempre più tesi i rapporti tra il Centro turistico e la società che, in concessione trentennale, gestisce lo storico hotel che ospitò la prigionia di Mussolini. L’ultimo episodio di una “guerra” che ormai si combatte a colpi di esposti ed atti di precetto si è verificato domenica scorsa, intorno alle 10, quando si è sviluppato un incendio all’interno dell’hotel, in un locale che ospita una centralina per l’accumulo di corrente, vicino alle caldaie. Il direttore dell’albergo, Maria Teresa Viggiano, racconta di aver subito chiamato il personale del Ctgs operante sulla Funivia: «Una volta spente le fiamme, i locali si sono riempiti di fumo, tanto che siamo stati costretti a chiudere il tunnel. Abbiamo poi chiesto l’intervento dei gattisti, per spalare la neve che ostruiva una porta la cui apertura ci avrebbe consentito di aerare i locali. Ci è stato risposto di spalarla a mano. Solo in un secondo momento il Ctgs ha disposto l’intervento richiesto, ma ha preteso di contabilizzarne i costi e di addebitarli alla società concessionaria». La vicenda ha mandato su tutte le furie i gestori: «È una rappresaglia ai decreti ingiuntivi ed atti di precetto che abbiamo presentato per ottenere dal Ctgs le cospicue somme dovuteci. C’è una totale mancanza di collaborazione, un inasprimento dei rapporti che crea pregiudizi anche al servizio offerto all’utenza» ha dichiarato l’amministratore della “Punto P Gestioni”, Enrico Tessitore. «Ci siamo fatti in quattro per riaprire la struttura dopo il terremoto e per adeguarla. Da parte del Ctgs ci sono stati solo ritardi e la volontà sistematica di metterci in difficoltà e di destabilizzare i rapporti».



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