Presenti Amatrice e Arquata alla fiaccolata in suffragio delle 309 vittime

 

 

 

Hanno partecipato circa 4 mila persone alla silenziosa fiaccolata partita da via XX settembre, davanti al tribunale, per commemorare le 309 vittime del terremoto dell' Aquila nell'ottavo anniversario. A guidare il lungo serpentone i familiari delle vittime con striscioni e molte foto dei loro cari scomparsi alle 3 e 32 del 6 aprile 2009.

Alla fiaccolata è presente un gruppo di terremotati di Amatrice, Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), gli sfollati di Campotosto.

"Noi con voi" è l'adesivo che in molti hanno incollato sul petto, in segno di una solidarietà che unisce tutti tra lacrime e speranze. "Era importante esserci, perché, come gli aquilani, che hanno avuto il coraggio e la forza di reagire e ricominciare, anche noi vogliamo ricostruire e ripartire", dice Michele Franchi, vicesindaco di Arquata, che stringe in un abbraccio fraterno il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente.

Nel corteo, anche il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, il ministro per la Coesione territoriale Claudio De Vincenti e il sottosegretario con delega alla Ricostruzione, Paola De Micheli.
Dopo la sosta davanti alla Casa dello studente, l' arrivo in piazza Duomo. Qui la lettura dei 309 nomi, poi la messa celebrata da mons. Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo Metropolita dell'Aquila, e la veglia di preghiera. Le 3:32 sono scandite dai rintocchi della campana del Suffragio.

 "Non avrei mai scommesso, alla vigilia del terremoto, di riuscire a fare quello che ho fatto - dice il sindaco Massimo Cialente, ormai al termine del mandato che lo ha visto per dieci anni alla guida della città -. Mi sono trovato spesso in solitudine, a dover assumere responsabilità pesanti e fare scelte difficili. Ma ora L'Aquila è la città più sicura d'Italia e tra le più sicure d'Europa. Anche l'economia sta ripartendo. Lascio il mio posto con serenità e al mio successore auguro di nutrire la stessa passione politica che ho avuto io e che mi ha spinto a non mollare mai".



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