PAGANICA, SCULTURE DI "GIGGIO' " DA PROTEGGERE!

 

 

 

Nel 1975, la Chiesa di Santa Maria del Presepe detta del “Castello”voluta dal Vescovo Giuseppe de Rubeis, paganichese di nascita, inaugurata il 4 luglio 1605, dopo decenni di abbandono,(durante la seconda guerra mondiale i tedeschi la utilizzarono come stalla per i cavalli) fu restaurata selciando la piazza e le strade di accesso che furono dotate di un muretto di protezione in pietra con sopra delle pesanti lastre quadrate anche esse in pietra. Mastracci Luigi detto Giggiò, poeta contadino, con la passione della scultura, abitava nella casa prospiciente l’ingresso principale della chiesa e con anni di lavoro ha scolpite tutte le lastre copri muretto con scritte e disegni di ogni genere, per una lunghezza di oltre cinquanta metri. Il terremoto di quel 6 aprile, ha reso il centro storico inagibile, così dopo otto anni, le sculture di Giggiò, sono ricoperte di muschio, licheni e pietrisco che con il passare del tempo e gli agenti atmosferici, la corrodono impedendone anche la visione, alcune lastre sono deturpate e qualcuna rotta, forse dal terremoto o da giovani ragazzi che comunque hanno continuato a frequentare quei luoghi. A mio modesto avviso, quelle semplici sculture, anche se non hanno un grande valore artistico vanno assolutamente protette affinché le future generazioni le potranno ammirarle.
-  di Raffaele Alloggia -
 



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