Toto, a rischio opere messa sicurezza della A24 e A25

 

 

 

 

 "È corsa contro il tempo per mettere in sicurezza le Autostrade A24 e A25 che collegano Lazio e Abruzzo e che attraversano un territorio ad alta sismicità. I lavori sono iniziati ma sono a rischio". E' quanto sostiene parlando con l'ANSA Carlo Toto, azionista di riferimento della Toto Holding che controlla la Strada dei Parchi gestore delle due arterie. Al centro del dibattito, alcuni emendamenti alla 'manovrina' che dirottano le risorse già accantonate attraverso il canone concessorio di Strada dei Parchi, dal Mit all'Anas. "Dietro il dibattito parlamentare si rischia di perdere di vista il cuore del problema", dice Toto. I lavori per la sicurezza urgente delle due arterie sono già in corso, per un valore di 190mln di euro. "La messa in sicurezza urgente di A24 e A25 - afferma Toto - è una priorità, peraltro chiesta proprio dal ministero delle Infrastrutture, che ha già approvato circa 200 milioni di interventi su 240 complessivi per la sola messa in sicurezza urgente. Spostare i termini del problema e dirottare altrove le risorse significa semplicemente non solo andare contro le norme ma anche contro il buon senso". Tre giorni fa il Governo stesso aveva già previsto di sostenere la Messa in sicurezza Urgente (Misu) della A24 e A25, destinando con un emendamento alla 'manovrina', le prime due rate del canone. "Visto che il Mit ha approvato parte degli interventi di messa in sicurezza urgente per circa 200 milioni, è necessario incrementare da due a quattro le annualità. Garantendo così l'impatto zero sulla tariffa e il completamento dell'intervento". Sul fronte sicurezza, sorvegliati speciali sono i viadotti di queste due arterie definite "strategiche" per il centro Italia nei piani di protezione civile. La società è già intervenuta con misure ad hoc sulla circolazione dei mezzi speciali mentre sono in atto interventi sul cosiddetto 'anti-scalinamento' della piattaforma stradale dei viadotti che puntano ad evitare, in caso di una scossa, effetti devastanti. Da cui la richiesta di "chiarezza sulle risorse".

 



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