Comizio nella piazza del Sabato del Villaggio

 

 

 



- di Giuseppe Lalli -

Venerdì 2 giugno, festa della Repubblica, ad Assergi, nella suggestiva cornice di Piazza San Franco, a fianco della facciata della chiesa parrocchiale illuminata dai raggi dorati di un assolato pomeriggio, si è svolto un comizio elettorale dal sapore antico.
Protagonisti dell'incontro, Americo Di Benedetto, candidato alla sindaco del Comune dell'Aquila, e l'assergese Gianni Giacobbe,  candidato al Consiglio comunale.
Non si sono udite soltanto frasi di circostanza. Dalle parole di entrambi è emersa quella che si suol chiamare una visione.

Americo Di Benedetto, con stile chiaro e pacato, ha illustrato ad una folla attenta la sua idea di sviluppo, incentrato sulla piena valorizzazione delle potenzialità che offre la montagna, da perseguirsi Di concerto con tutti i soggetti istituzionali interessati e intervenendo, se del caso, nella modifica del quadro normativo, ma anche rendendo la città dell'Aquila più attrattiva sul piano degli investimenti, intercettando iniziative importanti come il previsto collegamento con Roma attraverso il treno ad alta velocità.
Gianni Giacobbe, candidato nella lista "IL PASSO POSSIBILE", informale ed appassionato, ha voluto comunicare ai suoi concittadini le ragioni che lo hanno spinto ad impegnarsi in questa non facile scommessa: la stama personale per Americo Di Benedetto, unita alla rinnovata volontà di dare un contributo alla città e segnatamente alla comunità  di Assergi, borgo che per la sua particolare posizione è destinato ad essere il crocevia di ogni programma di sviluppo del Gran Sasso.
Due le proposte qualificanti del suo programma.
La prima consiste nell'avviare sollecitamente una ricostruzione urbana della frazione concepita come un cantiere unico, in modo da avere maggiori garanzie in tema di sicurezza e affinchè si possa dar vita ad un coerente indirizzo architettonico, tale da prefigurare quell'idea di "albergo diffuso" che risponde alla vocazione di un borgo tra i più belli della nostra provincia.
Riprendendo poi il tema annoso dello sviluppo della montagna, Giacobbe ha tenuto a sottolineare che da parte di enti territoriali quali il Parco Nazionale del Gran Sasso occorre,
pur nella doverosa opera di tutela dell'ambiente abbandonare un'impostazione di "estremismo ideologico". Si tratta, a suo avviso, di porre le basi di un rapporto costruttivo con il Comune e con la Regione, tenuto conto che il territorio ospita realtà internazionali di eccellenza quali il Laboratorio Nazionale del Gran Sasso e il Gran Sasso Science Institute, destinate, insieme all'Università, a dare un segno di assoluta qualificazione allo sviluppo della nostra comunità.
Argomentazioni, queste, niente affatto scontate e salutate dagli applausi della gente, oltre che dal rassicurante rintocco delle campane della vicina chiesa di Santa Maria Assunta, simbolo secolare, insieme a San Franco, di un borgo antico ed illustre che vuol rinascere e tramandare la sua bellezza.
C'è da osservare che questa volta la politica ha scritto una bella pagina.
Si sono ascoltati, certo, programmi, aspettative, problemi da risolvere, ma il tutto in una inedita cornice di umanità, tra il vociare festoso dei bambini, lo scroscio dell'acqua della fontana e la luce del tramonto che si attardava su una piazza da...sabato del villaggio.
La politica all'aria aperta!
Dio sa quanto ce n'è bisogno...



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