TINARI: CASE-RIFUGIO, NECESSARIA LEGGE REGIONALE PER VARIANTE ALLO STRUMENTO URBANISTICO

 

 

 

“Ritengo assolutamente necessario un provvedimento che, sul modello di quanto disposto dalla Legge Regionale n. 11/2005 emanata dalla Regione Umbria, dia la possibilità ai Comuni interessati di adottare apposita variante allo strumento urbanistico generale, finalizzata al recupero e alla riqualificazione delle aree degli edifici interessati, prevedendone il raccordo con gli insediamenti esistenti” queste le dichiarazioni di Roberto Tinari, esponente locale di Forza Italia.

“Quanto disposto dalla Regione Umbria, che prevede di agire in deroga allo strumento urbanistico generale, si configura come una 'sanatoria' di quegli edifici nati in sostituzione delle abitazioni principali, delle attività produttive, dei servizi e dei relativi accessori, che per effetto della crisi sismica dell'anno 1997 sono stati oggetto di sgombero totale. Tali varianti dovevano prevedere, tra le altre cose, la realizzazione di un'adeguata urbanizzazione, il rispetto degli interessi di carattere storico, artistico, archeologico, ambientale, geologico, idrogeologico, sismico ed igienico-sanitario e la realizzazione di un razionale inserimento territoriale ed ambientale, prevedendo le modalità di adeguamento edilizio, tipologico ed estetico degli edifici interessati, nonché gli elementi di arredo urbano necessari”.

“Una norma resasi necessaria anche in virtù delle nuove esigenze venutesi a creare a seguito degli eventi sismici, che rispetta le normali regole del buonsenso comune: ove possibile, in assenza di gravi criticità, è necessario preservare ed armonizzare le strutture provvisorie con l'ambiente circostante, valorizzandone di conseguenza la funzione sociale. Quanto avvenuto in Umbria mostra che è possibile agire nel rispetto delle esigenze dei cittadini, legiferando a tutela della popolazione: se fino ad ora l'amministrazione cittadina e la Regione Abruzzo non si sono mossi in tal senso, è evidente che probabilmente non c'è la volontà di procedere ad una 'sanatoria' definitiva delle case rifugio” conclude Tinari.


 



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