Campo Imperatore 1943: la versione della Polizia

IL LIBRO – Pur non avendo la pretesa di svelare definitivamente i dubbi e gli interrogativi che ancora aleggiano sulla faccenda di Campo Imperatore, il libro di Giuseppe Quilichini aggiunge qualche tassello importante allo svariato e misterioso "mosaico" riguardante l'impresa tedesca sul Gran Sasso. 

  DAL TESTO – “Il generale Soleti morì nel 1978, ormai riabilitato completamente dal 1951, e sicuramente non avrebbe voluto, lui vivente, che qualcuno scrivesse un libro su di lui e sui fatti in argomento. Ma le sue traversìe, le ingiuste persecuzioni morali e materiali di cui fu oggetto, non potevano restare nell'anonimato della Storia; è perciò un dovere che il suo carteggio personale, miracolosamente custodito dal nipote Fabrizio, veda finalmente quella luce che gli spetta di diritto. I documenti, oltre al citato memoriale di 32 pagine dattiloscritte, comprendono varie "minute" di lettere, dichiarazioni, testimonianze, allegati o attinenti al memoriale stesso, numerose foto personali e inedite del Soleti, copie di scritti su carta-carbone dell'epoca (molte di queste sono poco leggibili data l'usura della stessa carta copiativa), vari documenti sono su carta intestata, mentre alcuni dei fogli sciolti e senza data non si è riuscito a classificarli cronologicamente nel giusto periodo e potrebbero presentarsi lacunosi o poco chiari. Ciò nonostante abbiamo ritenuto opportuno pubblicarli ugualmente, poiché storicamente importanti per gli studiosi, unitamente a quelli con cancellature o correzioni fatte di pugno dallo stesso generale. È noto che la Storia si scrive e si "interpreta" anche e soprattutto con i particolari e dettagli all'apparenza insignificanti. Il memoriale è stato compilato durante la "latitanza" del Soleti dall'ottobre '43 al giugno '44, data dell'ingresso a Roma degli Alleati. Molti documenti sono trascritti con macchine da scrivere diverse tra loro e su carta di fortuna, segno delle difficoltà nel reperimento della carta e forse dei dattilografi occasionali; lavoro difficile e pericoloso stante la presenza a Roma dei tedeschi (anche loro occupatissimi nel rintraccio del Soleti) e delle autorità repubblicane di Salò. Una parola di troppo o una frase incauta sfuggita a qualche familiare o a qualcuno che conosceva il nascondiglio del generale, poteva compromettere, in una Roma piena di spie e delatori (anche a pagamento) la sicurezza precaria del Soleti. Il generale Fernando Soleti, classe 1891, vero ufficiale-gentiluomo, ci perdonerà se abbiamo osato ricordare ai posteri la sua figura, i suoi indiscussi meriti, le sue meritate decorazioni italiane ed estere, la sua vita avventurosa in Italia  e all'estero sempre alle dipendenze del Ministero dell'Interno, le ingiuste persecuzioni sopportate, l'ingratitudine e l'indifferenza dell'Amministrazione in cui aveva servito per parecchi lustri. Il suo decreto di pensionamento definitivo nel 1956, conta infatti un servizio di 50 anni, 8 mesi e 21 giorni. Ebbene sì, la Polizia italiana deve parecchio al generale Soleti, come vedremo infatti in questo volume, ma non sempre i meriti personali sono apprezzati come dovrebbero, specialmente quando l'invidia, la carriera e la POLITICA ci mettono lo zampino. Al Soleti l'Amministrazione della P.S. dovrebbe almeno intitolare una Caserma, invece, solo un modesto scrittore si occuperà di lui ricordandolo ai posteri, e questo, ci sia consentito dire, è il minimo che potevamo fare e lo abbiamo fatto molto volentieri. Per completare il quadro espositivo sull'impresa abruzzese, abbiamo voluto inserire una breve "biografia" sui personaggi (anche tedeschi) direttamente coinvolti nella faccenda di Campo Imperatore. Non manca una parentesi storico-geografica sulla località abruzzese passata alla storia proprio per i noti avvenimenti di quel periodo, nonché un piccolo studio tecnico sui mezzi aerei tedeschi impiegati per la spettacolare impresa. E dato che "una foto vale più di mille parole" non abbiamo voluto lesinare scatti su documenti e istantanee d'epoca. Bisogna poi chiarire, una volta per tutte, che il gen. Soleti era della Polizia, nonostante vari scrittori lo hanno spesso definito come appartenente alla PAI, ai Carabinieri, all'Esercito e via dicendo”.

  L’AUTORE – Giuseppe Quilichini, di origini sarde, è forse l’unico che si è interessato alla storia della Polizia pubblicando due opere sull’argomento e svariati articoli su riviste specializzate. Esperto di armi e di uniformi italiane e straniere, è consulente cine-televisivo, e Perito balistico presso il Tribunale di Roma. Preciso, puntiglioso e documentato, non si spaventa davanti ai lavori di ricerca soprattutto per quanto riguarda foto e documenti d’epoca, che nei suoi lavori fanno di solito la parte del “leone”. Convinto assertore dell’importanza dell’immagine nei trattati storici, non risparmia scatti su dettagli e particolari importanti. Incuriosito dalle vicende del gen. Soleti e dai molti “misteri” che ancora sussistono sull’impresa tedesca a Campo Imperatore, è riuscito a rintracciare i parenti del predetto generale che cortesemente gli hanno messo a disposizione il memoriale, i documenti personali e inediti dello stesso generale. Questo lavoro è, senza alcun dubbio, un contributo alla verità storica su uno degli eventi di storia italiana che ha fatto il giro del mondo.

  INDICE DELL’OPERA - Prefazione dell'autore – Capitolo I. I protagonisti – 1. Il Re – 2. Il Duce – 3. Pietro Badoglio – 4. Carmine Senise – 5. Giuseppe Gueli – 6. Alberto Faiola – 7. Fernando Soleti – 8. Otto Skorzeny – 9. Kurt Student e Harald Mors – Capitolo II. I mezzi aerei tedeschi impiegati - Capitolo III. Campo Imperatore ieri e oggi - Conclusioni - Foto e Documenti - Bibliografia specifica - Ringraziamenti



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