LAVORI NEL PARCO SENZA AUTORIZZAZIONE, ESPOSTO CONTRO GRAN SASSO ACQUA

 

 

 

 

 

Lavori di scavo senza autorizzazione per la realizzazione dell’intervento di adeguamento degli impianti di fitodepurazione nel capoluogo e nelle frazioni di Roccapreturo, San Lorenzo di Beffi e Succiano.

Per questa ragione, come spiega una nota, nelle scorse settimane un consigliere comunale di Acciano (L’Aquila), Cesare Di Giandomenico, ha presentato un esposto contro la società idrica del comprensorio aquilano Gran Sasso Acqua, a tutt’oggi presieduta dal candidato sindaco dell’Aquila del centrosinistra sconfitto al ballottaggio, Americo Di Benedetto.

LA NOTA COMPLETA

La Gran Sasso Acqua lavora nel territorio del nostro Comune per eseguire opere pubbliche fognarie. In data 4 maggio 2017 il Comune di Acciano, nella persona dell’architetto Marco Moca, ha ordinato alla stessa di bloccare i lavori per difformità nella realizzazione in ordine ai vincoli paesaggistici imposti dalla legge, in quanto Acciano è ubicato nel Parco Velino-Sirente.

La ditta in questione ha come presidente Americo Di Benedetto, dimorante in Beffi (Acciano), il quale è stato sindaco di Acciano e parente dell’attuale sindaco Camilli, conosce perfettamente i vincoli dettati dal decreto legislativo 42/2004 che si dovrebbe applicare nel Comune in questione.

La violazione di tale legge dovrebbe spingere il Comune di Acciano a denunciare all’autorità giudiziaria la violazione commessa.

Ho acquisito documenti e parrebbe non esservi stata nessuna segnalazione alla magistratura.

Ho chiamato personalmente le autorità per comunicare che la ditta stava lavorando in presenza dell’ordinanza di sospensione, ma i lavori sono proseguiti.

Ho chiesto spiegazioni al presidente Di Benedetto e ho avuto risposte da un ingegnere della ditta che ha mostrato documenti di date pregresse all’ordinanza di sospensione lavori. Potrei proseguire con documentazioni in mio possesso ma il segreto d’ufficio impone riservatezza.

Credo che la legge si debba applicare anche per la Gran Sasso Acqua, ma parrebbe che l’attuale sindaco Camilli forse conceda un viatico non riservato ai comuni cittadini i quali, in presenza di tali ordinanze, hanno l’obbligo di rispettarle ed essere deferiti all’autorità giudiziaria.

Per le motivazioni sopra esposte ho depositato una denuncia alla procura della Repubblica segnalando l’eventuale reato commesso a danno del Parco Velino-Sirente e dei cittadini i quali serbano ancora un amaro ricordo del taglio degli alberi ordinato e voluto dall’attuale sindaco Camilli che, a oggi, risulterebbe ancora indagato per i lavori, e opere pubbliche denominati “6000 Campanili”.



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