Assergi, Gianni Giacobbe l'assessore che non c'è...

 

 

 

 

Se avesse vinto Americo Di Benedetto, Assergi, dopo 50 anni dall'allora assessore Tonino Alloggia, avrebbe riavuto un Assessore con Gianni Giacobbe .

In un articolo di Alberto Orsini pubblicato ieri, AbruzzoWeb ha potuto ricostruire gli ultimi rumors che risalgono alla giornata stessa di domenica 25, visto che solo dalla serata, a poche ore dalla chiusura dei seggi, per la prima volta si è cominciato a intravedere lo spettro di un possibile e, fin lì, inatteso sorpasso.


Tra i più vicini ad Adb, un posto sarebbe toccato anche a Gianni Giacobbe, dipendente del Parco nazionale del Gran Sasso e monti della Laga, e candidato non eletto nella lista Il passo possibile. Stessa compagine della quale fa parte Paolo Romano, recordman di preferenze, di cui pure si è parlato per un posto da assessore.


Enrico Verini, ispiratore della lista Sicurezza e Lavoro, amico personale di Adb da lungo tempo, si vedeva già vice sindaco, mentre il fotografo Roberto Grillo, candidato con la lista del sindaco Il passo possibile, veniva accreditato come possibile assessore al Commercio.

Anche Angelo Mancini, tuttavia, eletto di Sicurezza e Lavoro, ragiovanava se restare consigliere o per la prima volta misurarsi con un ruolo di governo, dopo un'esperienza più che ventennale in aula.

Per il Bilancio, a conferma del fatto che Di Benedetto, di professione commercialista, lo avrebbe affidato ad un fedelissimo, era pronta Claudia Marotta, figlia di Roberto, che avrebbe comunque mantenuto, anzi confermato, la presidenza del collegio sindacale della Gran Sasso Acqua, dove a volerla fu lo stesso Di Benedetto, che proprio in questi giorni conclude il suo pluridecennale mandato di presidenza.


La prima degli eletti del centrosinistra, Emanuela Iorio del Partito democratico, tra i maggiori sostenitori di Di Benedetto già alle primarie, sarebbe sicuramente stata confermata assessore, anche se con deleghe probabilmente diverse da quelle allo Sport e Aeroporto avute negli ultimi cinque anni.

Questo visto anche che allo Sport puntava dritto Gianni Padovani di Socialisti e popolari, che ormaI alla sua terza consiliatura, puntava a fare il salto in Giunta, per occuparsi proprio della sua passione più grande.

Quanto al Partito democratico, era poi quasi scontata una conferma in Giunta di Stefano Palumbo ed Emanuela Di Giovambattista.

I Democratici e socialisti avrebbero indicato Elisabetta Vicini, figlia dell'ex rugbista Giancarlo, a sua volta già consigliere ed assessore cialentiano: l'ingresso in Giunta avrebbe anche consentito il ritorno in Consiglio di Giuliano Di Nicola, clamorosamente rimasto fuori dall'assise.

Un ruolo di peso era già stato garantito all'ex assessore Alfredo Moroni, plenipotenziario della Perdonanza, almeno fino all'edizione 2017, primo dei non eletti di Abruzzo civico.

Dopo essersi ritagliato una lista su misura, che lo avrebbe con certezza quasi matematica riportato in Comune, così come è avvenuto, Lelio De Santis era pronto a diventare assessore alla Trasparenza e alla legalità, temi su cui aveva battuto fin dalla candidatura alle primarie, occupandosi anche di progetto C.a.s.e., già affrontato nella giunta Cialente e definito una "rogna", prima di essere defenestrato per diverbi con il primo cittadino.

L'unica analogia con la giunta di centrodestra che si va costituendo, sarebbe stata la delega alla Ricostruzione affidata ad un esterno, di cui però non è trapelato il nome.

Era infine pronto a presiedere il Consiglio comunale, Giustino Masciocco di Articolo Uno-Movimento democratici e progressisti. Anche se con la vittoria del centrosinistra e il rientro in Consiglio di Carlo Benedetti, presidente uscente che ambiva al terzo mandato sulla poltrona più alta dell'assise, anche questa partita sarebbe stata più complessa del previsto.

Benedetti, infatti, fuori dagli eletti, premeva perché Di Benedetto si presentasse al primo Consiglio già con la Giunta nominata (di qui un suo status Facebook degli ultimi giorni), così da poter procedere immediatamente alla surroga degli ex consiglieri divenuti assessori e far parte dei votabili allo scranno più alto dove è stato seduto 10 anni.

 



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