Conclusa la Festa del Donatore di Sangue 2017 a Paganica

 

 

 

 

- di Raffaele Alloggia -

Si è conclusa domenica sera la tre giorni della festa del donatore di sangue della Sezione Vas Paganica. La quarantaduesima edizione, ha messo alla prova il nuovo direttivo eletto nella primavera scorsa, guidato dal presidente Paolo Pasqua che con il sostegno della vecchia guardia, ha retto a l’onda d’urto delle migliaia di persone che nei tre giorni si sono riversati alla villa comunale di Paganica, luogo questo in cui si è svolta la festa.

Domenica c’è stata la tradizionale donazione collettiva fatta nell’autoemoteca della Croce Rossa dell’Aquila, che ha ripreso servizio solo da qualche giorno. Purtroppo, l’autoemoteca del Vas provinciale donataci dalla Fidas nazionale nel dopo terremoto, nonostante siano state fatte delle modifiche dovute alle nuove normative, da circa due anni è ferma per la mancanza di autorizzazioni, ciò ha reso e rende difficoltoso, fare le almeno tre donazioni collettive annue, specialmente in un periodo di scarsità di sangue, come si è fatto per anni. 

Domenica sera, è stato dato un riconoscimento speciale, a Iovenitti Lorenzo, che già dalla costituzione della Sezione nel 1975, ricopriva l’incarico di revisore dei conti. Poi dal 2000, è stato presidente di Sezione fino al rinnovo del direttivo nella primavera scorsa, ricoprendo anche l’incarico, sempre come revisore dei conti, nella Fidas nazionale. 

Da diversi anni, la Sezione Donatori di Sangue di Paganica, in occasione della Festa del Donatore, organizza eventi culturali di varia natura. Quest’anno, è toccato ad una ricetta culinaria che è entrata a far parte nella nostra tradizione culinaria e che da oltre mezzo secolo, delizia i nostri palati in occasione di sagre, scapolate o nelle feste rionali sorte dopo il terremoto del 2009, quale importante momento di aggregazione sociale ed identitario, parliamo dei “Cannaruzziti alla Paganichese”.

A tutti coloro che in tutti questi anni hanno svolto, credo che ciò si possa definire, “servizio sociale”,va il grazie e la riconoscenza di tutti i cittadini paganichesi.
 
L’idea di valorizzare la ricetta, mi è saltata in mente qualche mese fa, dopo che per una ennesima volta, in occasione delle cosiddette scapolate, alla presenza di numerosi “forestieri”, veniva esaltato questo piatto, facendo il bis il tris e anche oltre, rinunciando magari alla carne di pecora alla brace!

Durante il seminario, con i “cuochi”presenti, sono state messe a confronto le diverse varianti, rappresentate dalle diverse generazioni presenti, apportate negli anni per definire una ricetta unica per il proseguo dell’iter per il riconoscimento della “paternità culinaria”. 




 



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