Secondo il Conapo Abruzzo, sul Gran Sasso le fiamme si potevano evitare

 

 

 

 "Personale insufficiente, senza mezzi e sottopagato": cosi' il sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco abruzzese Conapo in riferimento alla emergenza incendi, sottolineando che "nella piana di Campo Imperatore, sul Gran Sasso, l'organizzazione e' da rivedere". In una nota il segretario regionale Elio D'Annibale ha precisato che "e' evidente che la gestione incendi nel Paese e' fuori controllo e, come spesso accade, oggi rappresenta l'ennesima emergenza che, riteniamo, si poteva e si doveva evitare", in tal senso, "sono innumerevoli le dinamiche e le responsabilita' che hanno prodotto questa situazione". Per D'Annibale, "il quadro e' disarmante con i Vigili del Fuoco con gli stipendi piu' bassi tra i corpi statali". "Dato per scontato - spiega ancora - che i disastri cui stiamo assistendo da settimane quasi sempre sono opera della mano sciagurata dell'uomo, per dolo o colpa che sia, rileviamo che si latiti paurosamente in termini di prevenzione e controllo. Nonostante essi rappresentino gli unici strumenti da mettere in campo per fronteggiare questo fenomeno. Rispetto all'incendio sviluppatosi nei giorni scorsi a Fonte Vetica ci chiediamo come tra le altre misure preventive messe in campo, venti membri di un'associazione di volontariato, sei carabinieri/forestali e due vigili urbani, non sia stato previsto un presidio dei Vigili del Fuoco tenendo presente che per raggiungere tale localita' da L'Aquila e' necessario un tempo di percorrenza di oltre un'ora".

Il Conapo Abruzzo ricorda "che alle Regioni, per legge, prioritariamente spetta la tutela del patrimonio boschivo e la lotta attiva contro gli incendi boschivi" e sottolinea: "nei mesi scorsi abbiamo denunciato invano e ripetutamente che i fondi destinati alla convenzione antincendi boschivi che la Regione Abruzzo stava stipulando con i Vigili del Fuoco erano del tutto insufficienti ed inadeguati".

"A cio' - aggiunge il segretario regionale Elio D'Annibale - si aggiunga che a sette mesi dal varo della riforma Madia, che ha sciolto la Forestale, mancano i decreti che assegnano ufficialmente i 16 mezzi ai Vigili del Fuoco e le gare d'appalto per la manutenzione. Un vero pasticcio anche la suddivisione degli ex Forestali previsto dalla stessa legge: dei circa ottomila forestali, 6.400 sono stati dirottati nell'arma dei Carabinieri, 1.240 nella Pubblica Amministrazione, mentre ai Vigili del Fuoco, che pure ne avrebbero giovato piu' di tutti, ne sono stati assegnati soltanto 361. Analogo destino e' toccato agli automezzi dell'ex Forestale. L'Abruzzo, poi, come altre sei regioni e' priva di mezzi aerei destinati alle attivita' antincendi boschivi" conclude D'Annibale.



 



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