E’ UN FIORIRE DI ORTI NELLE AREE VERDI DEL PROGETTO C.A.S.E. A DUE ANNI DAL 6 APRILE
Posted by Antonio Giampaoli | 2011-04-05 | Commenti: 3 | Letto 987934 volte
Con questa consapevolezza l’Ente Parco da subito si è mostrato parte attiva al processo di rinascita, dapprima con il progetto “10 orti per 10 tendopoli” e poi successivamente, curando la gestione dei 216 orti realizzati nelle aree verdi del Progetto C.A.S.E.
Il successo dell’iniziativa, il desiderio espresso dagli sfollati di coltivare anche solo un piccolo pezzo di terra ed il fatto stesso che gli orti urbani, all’interno degli insediamenti del progetto CASE, sono divenuti luoghi di socializzazione, consentendo anche di affermare un’identità nella uniformità logistica delle nuove residenze, hanno spinto il Parco Gran Sasso – Laga ad accettare la proposta di continuare a gestire gli orti urbani della città dell’Aquila fino al 31 dicembre 2011.
La richiesta di proroga dell’affidamento in gestione è giunta all’Ente Parco a firma dell’Assessore all’Ambiente del Comune dell’Aquila, Alfredo Moroni, e richiama l’accordo, sottoscritto ad Assergi il 1 giugno 2010, attraverso il quale fu affidata al Parco, in forma gratuita e quale apporto altamente qualificato, la gestione della fase di avvio e sperimentazione degli orti, nelle more dell’adozione dello specifico Regolamento a cura del Consiglio Comunale.
Nella lettera l’Assessore Moroni ringrazia l’Ente Parco per avere sostenuto l’Amministrazione Comunale nel delicato compito di avviare la ripresa sociale della città dell’Aquila, con un progetto piccolo ma senz’altro significativo, che molti risultati ha prodotto in termini sociali e culturali.
Il Presidente Arturo Diaconale, si è detto soddisfatto dell’opportunità di dare seguito alla proficua collaborazione con il Comune dell’Aquila, mettendo a frutto le competenze tecniche dell’Ente e dedicandole ad un progetto le cui implicazioni sono importanti e necessarie per la cittadinanza aquilana. Dal canto suo il Direttore, Marcello Maranella, ha sottolineato l’impegno del Servizio Agro Silvo Pastorale del Parco nel porre le proprie energie al servizio di una causa certamente impegnativa ma gratificante per l’intero Ente Parco.
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