Torna ad Arischia la Fiera di Ottobre, storico appuntamento con gli animali e la natura

Molti la conoscono per gli animali, altri invece la ricordano per le bancarelle, per un motivo o per un altro, la Fiera di Ottobre di Arischia è ormai un appuntamento irrinunciabile, molto conosciuto in Abruzzo, la cui fama ha già varcato i confini regionali.
Il 7 e l’8 ottobre torna ad Arischia la Fiera di Ottobre, storico appuntamento con gli animali, la natura e la gastronomia locale.
Spettacoli equestri, palio Renzo Martellucci e prodotti tipici animeranno la due giorni al campo sportivo del paese, per la manifestazione giunta ormai alla sua 29esima edizione.
LE ORIGINI DELLA FIERA DI OTTOBRE

- di Luca Capannolo - Quella che può apparire a prima vista come una festa legata esclusivamente all’ambiente agropastorale trae, in realtà, la sua origine da una ricorrenza religiosa che, fino agli sessanta del secolo scorso, era molto sentita dal popolo arischiese, ovvero la festa della Madonna del Rosario. L’insieme delle iniziative religiose e civili, che animavano gli ultimi giorni di settembre e i primi di ottobre, venivano chiamate dalla popolazione le festi ‘e Ottobre, le feste di ottobre. Bisogna ricordare che, fino a qualche anno fa, la fiera si teneva rigorosamente la prima domenica di ottobre, il giorno in cui la Chiesa commemora la particolare ricorrenza mariana; da qualche anno, invece, la data è stata posticipata alla seconda domenica del mese per favorire un maggior afflusso di visitatori. Della realizzazione della festa anticamente se ne occupava la Confraternita del Rosario che, insieme a quella di san Benedetto, era la più importante congregazione del paese. Negli ultimi anni, con la scomparsa graduale delle confraternite, erano gli stessi ‘procuratori’ delle altre feste annuali a preoccuparsi dell’organizzazione. Il centro della festa era l’abbazia di san Benedetto e più precisamente l’altare laterale sinistro in cui era venerato un pregiato quadro seicentesco, di scuola napoletana, raffigurante la Madonna del Rosario. All’interno dell’abbazia c’erano però altri due riferimenti iconografici alla Vergine del Rosario: un’opera raffigurante la stessa Madonna tra i santi Benedetto e Scolastica ed un’altra, sempre di scuola napoletana, con al centro la Madonna tra i santi Gennaro e Gregorio Armeno. I festeggiamenti cominciavano con una novena e si concludevano con la Messa e una processione per le vie del paese nella quale veniva portato un’altra immagine della Madonna del Rosario. La processione era animata dalla banda e dal continuo sparo dei mortaretti. L’ultima festa religiosa risale al 1968. A questo appuntamento si aggiungeva poi la Fiera vera e propria che si teneva in un’area sovrastante il paese, l’Aia di Martino, a cui partecipavano numerosi allevatori proveniente da tutta l’Alta Valle dell’Aterno e non solo. Ora la Fiera fortunatamente si è ingrandita ed è diventata un appuntamento imperdibile per tutti gli amanti della natura, dell’agricoltura e dell’allevamento, ma anche per i tanti cittadini che sono legati affettivamente a questo evento.
 



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