Abruzzo, 30% in meno di zafferano. Coldiretti: colpa dei cinghiali



"In Abruzzo i danni da fauna selvatica ammontano a circa 3milioni di euro l’anno solo per il settore agrozootecnico. Ma il problema è ben più grande e assume giorno dopo giorno dimensioni incredibili. Sono a rischio l’incolumità delle persone e la sussistenza del patrimonio di biodiversità che caratterizza l’Abruzzo, a partire dal suo prodotto simbolo: lo zafferano”.

A lanciare ancora una volta l’allarme contro il proliferare dei cinghiali è Coldiretti Abruzzo che torna sull’argomento evidenziando i danni ad uno dei prodotti più apprezzati e conosciuti della regione. “Campi coltivati con la pregiata spezia sono stati fortemente danneggiati dalle incursioni primaverili e ora è a rischio la raccolta – dice Coldiretti Abruzzo – i cinghiali hanno mangiato i bulbi e ora si stima un calo di produzione dal 20 al 30% a seconda delle zone con particolare riferimento, ovviamente, alla provincia aquilana e all’altopiano di Navelli. La situazione è ormai insostenibile. Le aziende non ce la fanno più, rischiano di chiudere. I produttori agricoli si lamentano per la mancanza di misure adeguate e nello stesso tempo di indennizzi troppo effimeri perR risolvere una situazione che in alcuni casi porta addirittura a chiudere i battenti. A maggior ragione per aziende dedicate alla pregiata spezia abruzzese, che basano la propria economia sulla raccolta del mese di novembre”.

“Ancora una volta ribadiamo che è necessaria una presa di posizione forte da parte delle istituzioni – conclude Coldiretti Abruzzo – è finito il tempo delle parole, bisogna andare oltre i fatti e arrivare alla soluzione. Ricordiamo inoltre che i danni da fauna selvatica, da due anni, sono sottoposti alle procedure previste dal regolamento comunitario sugli aiuti di stato e, di conseguenza, i rimborsi sono tardivi ed insufficienti ma anche condizionati al raggiungimento di una soglia minima di 15 mila euro (de minimis)”.


 



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