1 novembre 1946, ordinazione sacerdotale di Karol Wojtyla.

1 novembre 1946, ordinazione sacerdotale di Karol Wojtyla.
"Di un pontefice si ricorda spesso l’anniversario della sua elezione o la data della sua morte; meno frequentemente si fa memoria dell’anniversario della sua ordinazione sacerdotale. Quello che accadde in quel giorno, l’ 1 novembre 1946, in una Polonia devastata dalla Seconda Guerra Mondiale, terminata da poco più di un anno, Giovanni Paolo II lo ha consegnato ad alcune pagine di Dono e mistero, il suo primo libro autobiografico, pubblicato nel 1996 nell’imminenza del 50° di sacerdozio.

Luogo dell’ordinazione fu la cappella privata degli Arcivescovi di Cracovia. Momenti centrali di quella liturgia furono la prostrazione a terra in forma di croce, mentre le poche persone presenti cantavano il Veni, Creator Spiritus e l’imposizione della mani da parte del vescovo1. Ecco le sue parole:

«Mi rivedo, così, in quella cappella durante il canto del Veni, Creator Spiritus e delle Litanie dei Santi, mentre steso per terra in forma di croce, aspettavo il momento dell’imposizione delle mani. […] C’è qualcosa di impressionante nella prostrazione degli ordinandi: è il simbolo della loro totale sottomissione di fronte alla maestà di Dio e contemporaneamente della piena disponibilità all’azione dello Spirito Santo, che discende in lui come artefice della consacrazione. […] L’imposizione delle mani è continuazione del gesto già praticato nella Chiesa primitiva per indicare il dono dello Spirito Santo in vista di una determinata missione»" (P. Aldino Cazzago ocd).

November 1, 1946, priestly ordination by Karol Wojtyla.
"A pontiff frequently mentions the anniversary of his election or the date of his death, the less frequently remembering the anniversary of his priestly ordination. What happened on that day on November 1, 1946, in a devastated Poland Since World War II, completed just over a year ago, John Paul II delivered him to pages of the Gift and Mystery, his first autobiographical book, published in 1996 in the age of 50th priesthood.
Place of ordination was the private chapel of the Archbishops of Krakow. The central moments of that liturgy were the prostration on the ground in the form of a cross, while the few people sang the Venus, Creator Spiritus, and the imposition of the hands by the bishop. Here are his words:
"So I saw that chapel during the song of Veni, Creator Spiritus, and the Liturgy of the Saints, lying on the floor in the form of a cross, waiting for the moment of the imposition of hands. [...] There is something impressive in the prostration of the ordinates: it is the symbol of their total submissiveness in the face of God's majesty and at the same time of the full availability to the action of the Holy Spirit, which descends into him as the creator of consecration. [...] The imposition of hands is a continuation of the gesture already practiced in the primitive Church to indicate the gift of the Holy Spirit in view of a particular mission "


 



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