Scomparsa tra le macerie del terremoto - la gatta torna dal parroco dopo due anni

A due anni dal terremoto che ha devastato L’Aquila, Nerina, una delle due gatte di don Giovanni Gatto che era scomparsa sotto le macerie della canonica di Tempera, è rispuntata: è andata a trovare il suo padrone nella casa dove abita ora, a due chilometri di distanza. Commosso il sacerdote originario di Caonada (frazione di Montebelluna in Veneto) nel rivedere la sua gatta che credeva morta. Quella notte con don Giovanni Gatto c’erano la sua cagnetta, che l’aveva salvato svegliandolo e guidandolo tra le macerie della canonica crollata abbaiAndo, e poi finita sotto le ruote di un veicolo, e due gatte: una certosina che si è salvata, ora è a Caonada, frazione di Montebelluna, da sua madre, e Nerina, di cui non si era saputo più nulla: si pensava che l’animale fosse morto sotto le macerie. Invece dopo due anni la gatta si è fatta viva proprio dove vive don Giovanni, in una delle casette della Protezione Civile, a due chilometri di distanza dalla canonica crollata e dove aveva visto per l’ultima volta la sua gatta.
 «E’ anche questo un segno» dice commosso don Giovanni Gatto «era scomparsa sotto le macerie, pensavo fosse morta, invece l’ho vista rispuntare giusto a due anni dal terremoto. L’ho riconosciuta da una ferita che ha alla bocca e dal comportamento. Graffia le porte come faceva in canonica quando voleva uscire, ha proprio gli stessi comportamenti. E’ proprio lei, Nerina, che pensavo non ci fosse più e invece è tornata».
 Non aveva dimenticato il suo padrone, come abbia fatto a ritrovarlo nessuno se lo sa immaginare: perché se i gatti sono soliti tornare alla loro vecchia casa, in questo caso è andata lei in cerca del sacerdote di Caonada visto che la canonica è ancora un cumulo di macerie.
 «Nerina era solita stare via anche a lungo» racconta don Giovanni «quando grattava la porta dovevo farla uscire e se ne stava via per ore e ore, anche per un giorno, poi tornava. Ma mancava da due anni, non l’avevo più vista neppure nei pressi della canonica, presso quelle macerie dove credevo fosse rimasta schiacciata. Non so come abbia fatto ad arrivare proprio nella casa dove adesso vivo, ma è arrivata, è venuta proprio qui, ed è proprio lei».
 Un fatto che ha commosso il parroco di Tempera, che ora ha tutte e due le gatte che prima erano con lui nella canonica distrutta dal terremoto del 6 aprile di due anni fa. Considerate le condizioni in cui si è ritrovato a vivere, l’altra gatta il sacerdote ha preferito portarla a Caonada, da sua madre, e la ritrova ogni volta che torna a casa. E può coccolare Nerina, ricomparsa due anni dopo il terremoto, quasi fosse sbucata dalle macerie. Don Giovanni Gatto in questi due anni seguiti al terremoto è stato sempre molto vicino ai suoi parrocchiani e ora spera di ricostruire presto una chiesa, se pur provvisoria per le celebrazioni.



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