In arrivo il Reddito di inclusione - Un contributo mensile per i poveri assoluti

Dal 1° dicembre 2017 sarà possibile presentare domanda per ricevere il ReI, il Reddito di Inclusione che sarà operativo poi dal 1° gennaio 2018. Lo ha confermato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, annunciando che la misura riguarderà in questa prima fase circa 500mila nuclei familiari, per 1,8 milioni di persone con un impegno finanziario per quest'anno di 1,850 miliardi di euro tra quota di aiuto diretto e fondi per i servizi di accompagnamento della persona.
 
Nei giorni scorsi una circolare dell'Inps aveva già indicato le modalità tecniche per la raccolta e trasmissione telematica delle domande stesse da parte dei Comuni. La legge delega per il contrasto alla povertà e il riordino delle prestazioni sociali era stata approvata in Senato (con 138 sì, 71 no, 21 astenuti) il 9 marzo scorso.
 
Poi a settembre scorso era avvenuta la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo attuativo della stessa legge delega, concludendo così il lungo iter di approvazione dello strumento che sarà pienamente operativo appunto dal 1° gennaio 2018. Per la prima volta viene così previsto anche in Italia, ultimo Paese nell’Unione europea a dotarsene, uno strumento universale – il Rei, Reddito di inclusione appunto - di sostegno per chi si trova in condizione di povertà assoluta.
 
 
Cosa prevedeva la legge e poi il decreto?
 
Il ddl approvato definitivamente dal Senato era una legge delega e dunque prevedeva che il governo emanasse, entro sei mesi, uno o più decreti con i quali dare concreta attuazione ai principi contenuti nella delega. Il caposaldo è l’introduzione di “una misura nazionale di contrasto alla povertà (…) denominata reddito di inclusione”.
 
E’ previsto poi il riordino delle prestazioni di natura assistenziale finalizzate al contrasto alla povertà, ad eccezione di quelle rivolte agli anziani oltre l’età di lavoro, delle misure a sostegno della genitorialità e quelle per disabili e invalidi. Ancora, si delegava il governo a rafforzare il coordinamento degli interventi in materia di servizi sociali per garantire in tutto il territorio i livelli essenziali delle prestazioni.
 
A giugno era stato approvato dal consiglio dei ministri Il decreto attuativo che, dopo l'esame delle Camere, è stato definitivamente varato e pubblicato in Gazzetta ufficiale (decreto legislativo 147 del 15 settembre). Il decreto contiene tutte le linee guida operative di applicazione pratica del Reddito di inclusione.
 
 
A chi è rivolto il Reddito di inclusione?
 
Si tratta di uno strumento universale ma selettivo, “condizionato alla prova dei mezzi sulla base dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) tenendo conto dell'effettivo reddito disponibile e di indicatori della capacità di spesa, nonché all'adesione a un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa finalizzato all'affrancamento dalla condizione di povertà”.
 
I limiti Isee sono stati fissati a 6.000 euro, con 3mila euro di Isre (l'indicatore reddituale dell'Isee), un valore del patrimonio immoblliare, diverso dall'abitazione di residenza, non superiore a 20mila euro e un valore mobiliare (conti correnti, depositi, ecc.) non superiore a 10mila euro (8mila per la coppia, 6mila per la persona sola).
 
Sarà rivolto sia a cittadini italiani sia stranieri dell'Unione o extracomunitari se in possesso del permesso di soggiorno di lunga durata (dopo almeno 5 anni di residenza), ma viene fissato un periodo minimo di residenza nel territorio nazionale per avere diritto al beneficio. In sostanza, per usufruirne occorrerà essere al di sotto di un certo livello di reddito secondo i parametri Isee, essere residenti in Italia da almeno 2 anni ed essere disponibili a seguire programmi di inserimento lavorativo per evitare che gli assistiti rimangano intrappolati in una condizione di bisogno.
 
Il Rei, all'interno dei parametri Isee fissati, è compatibile con lo svolgimento di un'attività lavorativa, mentre non è possibile ricevere contemporaneamente la Naspi o altre forme di ammortizzatori sociali per la disoccupazione o possedere auto e moto immatricolati da meno di 2 anni. 
 
 



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