Una potente forma di emissione di energia e di plasma osservata dall'Osservatorio di Campo Imperato

Uno studio, pubblicato su Nature dalla collaborazione internazionale Whole Earth Blazar Telescope, diretta da Massimo Villata dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) di Torino, ha scoperto un particolare evento cosmico, un getto relativistico. Si tratta di una potente forma di emissione di energia e di plasma  proveniente da un buco nero supermassiccio al centro di un nucleo galattico attivo (CTA 102), distante 8 miliardi di anni.
 
Il getto ha una forma sinuosa, che ricorda in tutto e per tutto quella di un serpente, ed una struttura elicoidale e disomogenea. Proprio questa inusuale struttura sarebbe all’origine della straordinaria luminosità osservata il 28 dicembre 2016 dagli astrofisici, che erano rimasti increduli di fronte all’intensità raggiunta dal fenomeno luminoso. Quella luce era così forte da poter essere osservata e fotografata anche con un telescopio amatoriale da 8 centimetri.
 
A margine dello studio uscito sulla prestigiosa rivista scientifica, Claudia M. Raiteri, coinvolta in prima linea nello studio e ricercatrice presso l’Inaf , ha dichiarato: “Il getto è stato osservato da più di 40 telescopi in una trentina di osservatori sparsi nell’emisfero nord della Terra, tra cui diversi gestiti dall’Italia (come il telescopio ottico Schmidt e quello nel vicino infrarosso entrambi a Campo Imperatore, ndr). I dati raccolti in diverse frequenze dello spettro, nell’ottico, radio e vicino infrarosso, ci hanno portato ad elaborare una spiegazione alternativa per la variazione di luminosità di questo genere di nuclei galattici attivi chiamati blazar”.
 
“Di solito si attribuisce questa variabilità a qualcosa che accade dentro al getto. Mentre noi – sostiene sempre Raiteri – pensiamo che dipenda dalla sua particolare struttura serpeggiante. La nostra interpretazione è che il getto sia curvo e disomogeneo. Cioè che emetta radiazione con frequenze diverse da regioni diverse, e che queste regioni cambino orientamento nel tempo. Quando l’emissione elettromagnetica si allinea meglio con noi avvicinandosi alla linea di vista, ci appare molto più luminosa di quanto non sia in realtà”.
 
 



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