Credevo fosse una seggiovia .... invece era una fregatura...

 
 
L’ho vissuta da vicino ,questa volta ne Santi ne Re possono contraddirmi. L’ho vissuta così da vicino che forse nessuno se n’è accorto...neanche io .
Era una stupida, banale per altri versi inutile sostituzione di una semplice seggiovia , come dire la sostituzione di un autobus con il pistone ingrippato.
Ma per la Città aveva un sapore diverso.
Da una parte una dimostrazione di forza dopo la sfiga del 2009 , dall’altra il simbolo della voglia di rinascita davanti agli occhi della Regione, della Nazione e del Mondo...... in un modo nuovo e in un mondo nuovo.
Invece é diventata il simbolo della ricostruzione non ricostruita.
 
Quello turistico è un settore sul quale speriamo in molti , forse l’unico che può , nel minor tempo possibile , ridarci l’entusiasmo perduto e la forza economica necessaria per non abbandonare un territorio oramai povero, spopolato e allo sbando.
 
Le Fontari, nel suo piccolo, nella sua inutilità quotidiana rappresenta il nostro problema più grande : la mancanza di CAPACITÁ, di programmare, di avere una visione , una mission, di vedere un bene comune.
 
La notizia di queste ore non è nulla di nuovo , è quasi una nenia scontata, trita e ritrita di quello che abbiamo visto e vissuto negli ultimi 30 anni. 
Un altro settore economico del territorio,per certi versi comico, che soffrirà per un’altra stagione, per un altro anno ancora ..... un’eternità .
Qualcuno ha detto ‘solo un rinvio di qualche giorno‘ . Peccato che in quei pochi giorni si fa il 50% di un’intera stagione.
Sommiamo a tutto questo la beffa di un week end dell’Immacolata, appena trascorso, tra i più ricchi e riusciti degli ultimi 20 anni per il prodotto Montagna. Un fine settimana dove il Gran Sasso avrebbe potuto fare una differenza notevole in un mercato povero di neve naturale.
 
Destra sinistra centro rivoluzionari reazionari progressisti conservatori , tutti hanno l’etichetta più in voga del momento tranne quella della professionalità, dell’etica morale, della sincerità e della schiettezza.
Proprio loro vorrei incontrare in queste ore per mostrargli alcuni numeri, anche questi vissuti e pasciuti sulla mia pelle.
 
Onore a chi l’aveva detto, per il nostro bene non certo perché gufo del malaugurio bensì persona saggia riflessiva preparata sincera e con un immenso amore per la sua montagna e per il Prossimo .
Forse ascoltarlo, qualche volta, non fa così male , anzi, aiuta a liberare il cuore.
 
Onore a chi ha lavorato alacremente e incessantemente perché conscio di cosa rappresentava per un Popolo quello stupido impianto di risalita. Se non c’è riuscito non é certo per aver perso tempo a pettinare le bambole.
 
Per l’ennesima volta hip hip urrá , festeggiamo le vittorie perse le sconfitte conquistate, le promesse infrante e i cronoprogrammi improvvisati.....
buone feste
Fausto Tatone
#SaveGranSasso
 
 
 



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