Auguri o Buon Natale?...

 

- di Giuseppe Lalli -

 

 

Come ogni anno, in questo periodo ci scambiamo la parolina "Auguri". Il termine, per la verità, è di origine pagana: sarebbe meglio dire, semplicemente, " Buon Natale". I cristiani presero a festeggiare la nascita di Gesù il 25 dicembre perché in questo giorno, nell'antica Roma, si festeggiava il solstizio d'inverno ("dies natalis invicti", cioè la festa del sole che ridiventa vittorioso sulle tenebre). Facendo leva sul simbolismo (il sole che riguadagnava agli uomini la luce con le giornate più lunghe), con geniale "opportunismo", i cristiani sostituirono alla festa pagana la festa della nascita del Salvatore, "vera luce venuta a rischiarare le tenebre del peccato ".

San Francesco d'Assisi, mistico e poeta, è l'inventore del presepe vivente: lo realizzò a Greccio, come è noto. Alla festa d Natale teneva, dunque. Tuttavia, anzi proprio per questo, amava ripetere, con una punta di pessimismo, che se Gesù non nasce ogni giorno nel cuore dei cristiani è come se non fosse mai nato. Un altro poeta, forse meno santo di Francesco, ma certamente più pessimista, fu tentato di attribuire a Gesù queste parole, in romanesco (si sa che Lassù parlano tutte le lingue) :
 
" Ve ringrazio de core, brava gente,
pé sti presepi che me preparate,
ma che li fate a fa? Se poi v'odiate,
si de st'amore non capite gnente...
 
Pé st'amore sò morto,
da secoli lo spargo dalla croce,
ma la parola mia pare 'na voce 
sperduta ner deserto, senza ascolto.
 
La gente fa er presepe e nun me sente;
cerca sempre de fallo sfarzoso,
però cià er core freddo e indifferente
e nun capisce che senza l'amore
è cianfrusaja che nun cià valore. "
 
Trilussa e San Francesco: è proprio vero che i mistici e i poeti sono i soli saggi che vale la pena di ascoltare.
 

A proposito...buon Natale a tutti !

 



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