Cristina Spennati lancia un messaggio: "OSSERVO CON RABBIA E DOLORE CIO' CHEMI CIRCONDA"
Posted by Antonio Giampaoli | 2011-04-27 | Commenti: 3 | Letto 988392 volte
Vi mando alcune delle mie poesie, da esse spero vi venga trasmesso con forza un messaggio: l'Aquila da sola non può farcela, ha bisogno dell'aiuto di tutti noi, l'indifferenza è ciò che più la sta uccidendo, e solo il nostro amore può risollevarla dall'abisso in cui giace ferita. Grazie dell'opportunità
E tornano alla mente
le mie giornate andate
i miei passeggi in centro
quando ero una bambina.
Le grandi colonne dei portici,
la piazza con il duomo,
la grande basilica, dove io ho voluto dire il mio si,
ed ogni altro stralcio della mia vita vissuta,
in quella città magica da me tanto amata.
La vita era qui un sogno
vi era una gran pace tutt'intorno
che quasi surreale accompagnava
le mie giornate di ragazza.
Ora sarebbe bello immaginare
questa pace di poterla riavere.
Dopo questo sisma maledetto
il mio cuore ora spera,
di riaverla al più presto la mia città, cosi come era.
Di andare di nuovo in centro a passeggio,
solo per il piacere di respirare affondo la mia città,
la vita, la pace, la gioia, la tranquillità,
che scaturisce da questi vecchi palazzi e monumenti,
dalle fontane, scroscianti di acque fresche in tutti i momenti,
anche nel più afoso dei giorni l'acqua qui vi scorre ghiaccia,
che quando va fra i denti quasi li spacca.
E i parchi, e il verde che qui regna sovrano,
e poi il Castello, così tanto bello, e ancora e ancor di più,
c'è Collemaggio e le Cannelle,
c'è S. Giusta e l'Animesante ,
c'è S.Biagio e Santa Maria Paganica,
e poi S.Pietro e Santa Maria Di Farfa,
e c'è ancora ancor di più, ci son le porte,
Porta Napoli, Porta Leone, Porta Castello e Porta Bazzano,
e poi c'è lei la mia bella e grande Fontana Luminosa
e lei, che accoglie chi la mia città vuol visitare,
con grande dolcezza, tutti lascia passare,
e si diverte, quando i bambini giocano con le sue biglie ,
quando vede nei loro occhi, grande meraviglie,
e si rattrista, quando poi li vede andare via,
con gli occhi rossi di pianto ininterrotto,
perchè le grandi biglie, non le possono portare via.
Mai dimenticherò le vasche in centro,
quando con le mie amiche, andavo a divertirmi,
quando la mattina a piedi andavo a scuola,
quando me la godevo la mia città, a ogni ora,
al mattino, pomeriggio o anche di sera,
quando andavamo a prendere il gelato,
io coi bambini e con mio marito.
Mio Dio, ti prego, fa che ritorni come era,
non ci ridare una città straniera.
Una città che non sia quella,
che ha accompagnato, ogni momento mio vissuto.
Io prego Dio e chi governa,
di rendermi, L'Aquila mia così come era,
perché è per lei, che il cuore mio ora soffre,
pulsa e batte forte, al sol pensiero,
che per L'Aquila mia, ci sia la morte,
o l'indifferenza, di chi per lei è straniero.
Aprile 2009
Indifferenza
Altezzosi palazzi
feriti,
dai loro animi un grido s’infrange
è una struggente richiesta di aiuto
quella che ogni volta che percorro il corso
semi vuoto,
io odo.
La mia anima
Soffre,
nel vedere i pianti disperati
di muri di cemento
di palazzi antichi
di pietre centenarie
infranti.
La loro voce, risuona nell’eco dell’indifferenza
e tutto intorno tace,
ma io ho sentito,
io ho notato,
e con loro ho pianto stasera.
Non muore la speranza
di vederli di nuovo sorridere
di vedere di nuovo in loro la vita
ma ora tutto intorno è morte,
e stringe
intorno al collo, sempre più forte
e soffoca quei pochi brandelli di vita
che ancora restano
e questo filo d’indifferenza
ora più di prima uccide.
Alla mia città 12-02-2011
Collemaggio
Immagini cupe
Di ferro e cemento
Di troppi brutti ricordi
Immagini a volte sfocate
Si affacciano ora ai miei occhi
Ma mai così nitide sono state
Immagine di Collemaggio
Facciata apparentemente intatta
Ma poi all’ingresso si mostra
La sua dolente ferita
Ogni angolo parla di lutto
Ogni ferro che in lei è stato messo
Ha mostrato hai miei occhi il dolore
Per la troppa sofferta ferita
Per un angolo della mia città
Che vorrebbe tornare alla vita.
E non passa il momento del pianto
Ora arriva il momento del grido
E tu senti una morsa nel cuore
E non vuoi più che possa tornare
Quell’angoscia in te vive di nuovo
E ti grida che è inutile adesso
E la rabbia così tanto repressa
Torna a dire che vuole vedere
Li la vita di nuovo gioire
Terremoto hai distrutto la vita
Hai mostrato a noi che siamo nulla
Hai inferto con grande crudeltà
Nel mio cuore una grande ferita
Ora lascia che torniamo a cantare
Ora toglici i tuoi artigli di dosso
Fa in modo che qui torni la gioia
E tu vai e non fare il gradasso
Vai e cedi di nuovo alla vita
Fa che infine vinca sulla morte
E restituisca ad ognuno di noi
La tranquillità e la bellezza
Della nostra stupenda città
Vai via ora e non tornare indietro
Che di male ne hai fatto già troppo
Vai via e ri dacci una vita
Perché qui, per noi, non è finita.
Febbraio 2011
Un mucchio di macerie
Eccomi, sono qui
ora, apri gli occhi, vedi sono tornata
ancora una volta.
Guardami.
Li vedi i miei occhi velati di pianto?
sono per te le mie lacrime
lo sai, io ti amo più del mondo intero
tu sei la mia città, da una vita, e questa è una realtà.
Ho passato i miei anni migliori qui,
con te che osservavi attenta,
ora, sono io che vengo per osservare,
ogni tua ferita, ogni piccola crepa.
Hai tanto male, lo so,
vorrei fare qualche cosa di più,
ma non so cosa fare,
posso solo venirti a trovare
e versare le mie lacrime per te,
che sei per me così importante,
ma non posso fare proprio niente
è questo ora il mio presente
e mi sento impotente.
Ieri sera, eri quasi deserta,
io, morivo di freddo,
ma sono venuta lo stesso,
ti ho vista triste, ti ho gridato ti amo,
l’Aquila mia, non piangere,
prima o poi torneremo.
Non darla vinta a questi disgraziati,
che se ne fregano dei terremotati,
loro non sanno quanto noi ti amiamo,
per loro, sei solo un mucchio di macerie
per noi, sei il sangue, che più non scorre nelle vene.
Ti voglio bene, non lo dimenticare
non vedo l’ora di poter di nuovo passeggiare
sulle tue piazze che mi hanno fatta innamorare,
e finalmente ridere e gioire,
vedendo la mia città,
e non un mucchio di macerie.
Alla mia città 15-02-2011
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