Si è concluso a Preturo il primo Tavolo Scientifico sulla Legge 168 del 2017 sugli Usi Civici

Nella gremita sala Polifunzionale di  Cese di Preturo si è svolto il primo Tavolo Scientifico sulla Legge 168 del 2017 sugli Usi Civici.

Un appuntamento importante per quella che è stata definita “Una legge rivoluzionaria, con cui i cittadini sono legittimati a gestire il proprio territorio con chiarezza di ruoli”. Al tavolo erano presenti i rappresentanti delle Asbuc (Amministrazione separata dei beni di uso civico), il senatore Giorgio Pagliari, primo firmatario della legge, la senatrice Stefania Pezzopane, Marcello Marian, vice presidente della Consulta Nazionale delle proprietà collettive, Elena Tamaselli, avvocato esperto in Diritto Agrario e Rodolfo Ludovici, avvocato esperto di Usi civici e membro della Consulta.


Calorosa l’accoglienza per  il senatore Giorgio Pagliari il quale ha dichiarato:

    “Ho scelto di promuovere questa legge perché è fondamentale nella gestione diretta da parte dei residenti del proprio territorio”,  ha detto Pagliari.

“Una delle novità della legge è il riconoscimento delle organizzazioni, che gestiscono i domini collettivi, come persone giuridiche di diritto privato. Questo comporta la possibilità di realizzare una gestione attraverso procedure codificate più veloci di quelle pubbliche. La destinazione dei territori comuni a uso agro-silvo pastorale rimane un punto fermo”.

   

    “Questa legge l’aspettavamo da sempre”, ha detto Marcello Marian, “un lavoro di confronto tra la Consulta e la politica che è durato per anni. La legge rappresenta uno spartiacque per legittimare il ruolo del cittadino e l’uso del territorio a vantaggio delle comunità locali che egli può fare”.

   

    L’avvocato Tomaselli ha portato l’esempio della gestione dei beni collettivi che avviene in Veneto attraverso le amministrazioni di residente, meglio conosciute come Regole. Un modello valido da applicare in Abruzzo soprattutto per regolare i rapporti con altri enti operanti nella salvaguardia dell’ambiente, come i parchi.
L’esigenza di chiarire i ruoli tra Asbuc e Parchi e limitare le interferenze nella gestione delle attività territoriali agro salvo pastorali, è stata manifestata all’unanimità dai rappresentanti delle Asbuc.
    “Questa legge è l’occasione per legittimare il ruolo delle Amministrazioni Separate nella gestione dei territori e nella salvaguardia del proprio ambiente”, ha detto l’avvocato Ludovici. “per la popolazione locale il territorio rappresenta l’identità, la tradizione, la socialità. Chi meglio delle popolazioni residenti può attuare una gestione responsabile del territorio e valorizzare l’ambiente.

"Abbiamo approvato una legge importante sui domini collettivi per la tutela del territorio", ha detto la senatrice Stefania Pezzopane. "Ringrazio Antonio Nardantonio e l’Amministrazione dei beni separati di Preturo e tutte le altre amministrazioni per l’importante iniziativa che si è tenuta a Preturo. La legge presentata dal collega senatore Giorgio Pagliari ed approvata dal Parlamento piace e permette di aprire nuove prospettive. Al lavoro dunque! Complimenti a tutti".   
    Con questa legge, che fa riferimento alla Costituzione italiana”, conclude Ludovici, “ si sancisce il diritto alla formazioni di amministrazioni territoriali non più sottoposte o confuse con i Comuni, ma autonome. L’onere è quello della cura e del mantenimento del bene pubblico nel corso delle generazioni”.
    Tonino Nardantonio, presidente dell’Asbuc di Preturo, ospite del Tavolo ha sottolineato l’esigenza della collettività di riconoscersi nel territorio, portando ad esempio la grande risposta che i residenti danno alle elezioni di rinnovo delle Asbuc. Nella sola Preturo, alle scorse elezioni Asbuc ha partecipato il 90% degli aventi diritto.

    Nelle ultime elezioni amministrative del comune dell’Aquila, poco più del 60% della popolazione di Preturo è andata a votare.
    Dai dati Istat, del 2010, risulta che in Abruzzo il 49% dell’intera superficie regionale è dominio collettivo. Questi territori sono gestiti in gran parte dalle collettività, tramite le Amministrazioni Separate.

    In Abruzzo sono costituite 28 Asbuc, di cui 12 nell’aquilano.
Questi numeri portano l’Abruzzo ad essere la seconda regione d’Italia dopo il Trentino, per estensione territoriale gestita dalle popolazioni residenti, dando, così, un idea della rilevanza sociale e culturale della legge n.168 appena entrata in vigore.


 



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