Camarda ritorna Presepe...

 
 
 
-di Giuseppe Lalli -
 
 
Domenica 30 dicembre 2017 si è svolta a Camarda, per iniziativa dell'associazione culturale " Il Treo", la XXIX edizione del Presepe Vivente.
Il percorso ha preso le mosse dalla Piazzetta di Piedi la Forma, dove si esibiva la "Corale L'Aquila" con suggestivo concerto.
Accanto, due piccoli stand riproponevano antiche attività domestiche che si svolgevano nelle nostre comunità montane fino ai primi decenni del secolo scorso, quali la lavorazione della lana e la tessitura.
Il percorso si snodava poi parallelamente alla strada del Fossato, raggiungendo le vie strette dei quartieri deI 'Colle' e 'Camardella'. Nei vicoli che sapevano di antico, all'entrata di piccole incantevoli grotte, venivano riproposte da uomini e donne vestite con abiti tradizionali, antichi e affascinanti mestieri, quali il fabbro, il funaio, lo scrivano; oltre ad attività domestiche quali la conciatura del grano o la pasta fatta in casa con farina amalgamata con uova fresche, ammassata e poi spianata sulla tavola con il mattarello, come facevano le nostre mamme e, ancor più, le nostre nonne.
Molti i punti gastronomici, nei quali si potevano degustare prelibati insaccati e 
dolci fatti in casa semplici e gustosi: il tutto innaffiato da ottimo e gradito 'vin brulé'. Altro tipico piatto proposto "la joncata", formaggio fresco e delicato che si ricava dal latte appena munto. Per terminare, un'ottima zuppa di "sagne e fagioli" e saporite "cotiche e fagioli". 
Suggestivo anche l'allestimento della grotta della natività, ai piedi dell'Intagliata, con una bambina di pochi mesi come Bambinello. Appropriati erano i canti che facevano da colonna sonora alle parole dello speaker che riproponevano il mistero antico e sempre nuovo della nascita del Salvatore. 
Particolare degno di nota, il fatto che per l'occasione è stato riaperto il centro storico del paese: un paese, Camarda, che conserva un suo fascino originario, con i suoi vicoletti pieni di mistero dove risuonano voci antiche che non si sono mai spente, e con le sue grotte fiabesche, dove la fantasia rivede donne anziane e ragazze in fiore che, nelle lunghe sere invernali attendevano ai lavori ni maglia o di uncinetto.
Camarda conserva ancora il profilo di un gigantesco presepe.
Toccante, infine, è stata la rievocazione di Gigino Pulsoni, da poco scomparso, pittore delicato e matematico gentile che tutti ricordano con affetto. A Gigino era dedicato un locale in cui erano esposti i suoi quadri, luminosi e innocenti come il suo animo di uomo mite ed eternamente sorridente.   Giovi ricordare i versi di Emidio Cappelli, presi dal suo poemetto "La Bella di Camarda":     "Lunga è la valle, e di fresc'acqua e pura,
Che nel mezzo le scorre, largo rio
Di perenne la smalta ampia verzura.   ...
Di questa valle al mezzo infra le chiome
Di ombrose piante, che gli fan corona,
Sorge un villaggio, che Camarda ha nome.
E aggiunge Antonio Silveri:
"Sopra un poggio roccioso e pittoresco,
che a verdi valli ed ad ardue vette guarda,
bella, tra i fiori del mandorlo e del pesco,
sorge Camarda".



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