Appuntamento sabato 10 febbraio, al Parco del Castello con “Il colore dei Sogni”

Appuntamento da non perdere sabato 10 febbraio, alle ore 11.00, presso il Parco del Castello di L’Aquila con “Il colore dei Sogni” parata di Carnevale frutto del laboratorio “Officina di ideazione e costruzione delle tradizionali Pupazze abruzzesi” che il Teatro Stabile d’Abruzzo ha organizzato nei mesi scorsi con la Scuola Media Dante Alighieri di L’Aquila e l’associazione Libera Pupazzeria di Massimo Piunti e Silvia Di Gregorio.
Sarà una festa dai mille colori realizzata grazie alla preziosa collaborazione della Dirigente Prof.ssa Antonella Conio e dei docenti Giovanni Caso, Rossana Cerasoli, Emanuela Fiamma, Luana De Rubeis, Giuseppina Menichini e Pierluigi Ulaneo.
Il ballo della Pupazza è una tipica rappresentazione popolare che si tiene nell’ambito delle feste patronali in molti paesi dell’Abruzzo e più in generale del Centro Italia.
Si tratta di un grosso fantoccio, di sembianze quasi sempre femminili, costruito con un’intelaiatura di canne ricoperte di carta sottile di vario colore, al cui interno trova spazio la persona che la dovrà “ballare”, mentre al suo esterno vengono applicati numerosi giochi pirotecnici collegati in successione attraverso micce.
Anticamente, il ballo della pupazza aveva un significato propiziatorio e di chiusura della festa, che terminava con l’accensione del fantoccio stesso. Deve sorprendere, impressionare, spaventare, incutere timore e meraviglia; per questo motivo esce d’improvviso, piomba nella piazza affollata da una stradina buia, dal cancello di un’abitazione, dalla parte vecchia del paese, accompagnata da un corteo o trainata da un carretto o motorizzata.
Il percorso di ideazione e realizzazione della pupazza permette di acquisire numerose conoscenze di ordine tecnico-manuale e non solo; difatti ad esso si può collegare una ricerca che, attraverso i racconti dei genitori e dei nonni, porti a una più profonda consapevolezza degli usi e costumi della nostra regione e nello specifico del territorio aquilano.
Massimo Piunti e Silvia Di Gregorio sono da anni impegnati in ambito regionale, e non solo, per far conoscere questa singolare e misteriosa tradizione dalla funzione apotropaica, la cui origine si perde nella notte dei tempi.
Per ulteriori informazioni: 3479525370


 



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