Ferroni e Sirica soddisfatti per l'arrivo di nuovi giovani ricercatori e tecnologi

Nuove risorse umane per gli enti pubblici di ricerca vigilati dal Miur. La Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, ha firmato i decreti attuativi che danno il via al Piano straordinario di reclutamento per ricercatrici e ricercatori previsto dalla legge di bilancio per il 2018: si tratta di 1.305 posti di ricercatori di tipo B destinati alle Università e di altri 308 posti a tempo indeterminato per gli Enti per la ricerca vigilati dal Miur. Il decreto relativo agli Enti Pubblici di Ricerca – spiega una nota del Miur – prevede 2 milioni per l’anno 2018 e 13,5 a partire dal 2019. La determinazione delle somme spettanti a ciascun Ente è stata effettuata tenendo conto della distribuzione ordinaria e premiale del Fondo ordinario di finanziamento (FOE) negli ultimi 3 anni. Si potranno assumere ricercatori e tecnologi a tempo indeterminato.
“Per la ricerca il governo ha fatto scelte importanti che mirano tutte a un rafforzamento del sistema – sottolinea la Ministra Valeria Fedeli -. Con l’ultima legge di bilancio abbiamo infatti deciso di investire sulle giovani ricercatrici e i giovani ricercatori con un piano straordinario di reclutamento che ci consentirà di immettere nuove risorse nel sistema, di innalzare ulteriormente la qualità della ricerca nel nostro Paese, di ringiovanire i ruoli. È una decisione strategica, che guarda al futuro, alla nostra capacità di competere nello scenario internazionale. A questa misura si somma la decisione, condivisa con il Ministro De Vincenti, di rafforzare gli investimenti sul Sud con un bando da 110 milioni di fondi PON del MIUR. Lo scopo è di favorire l’attrazione e il rientro delle giovani ricercatrici e dei giovani ricercatori dall’estero. In una società della conoscenza, come quella in cui viviamo, fare investimenti in ricerca è fondamentale. Lo abbiamo ribadito in più occasioni, ma abbiamo anche agito in modo concreto stanziando risorse consistenti. Garantendo peraltro, per la prima volta, un finanziamento da 400 milioni, il più alto di sempre, per la ricerca di base. Si tratta di fatti, e non di parole, che hanno consentito una vera inversione di tendenza. È stato avviato un lavoro importante che mi auguro possa proseguire anche nei prossimi anni. Non possiamo permetterci nessuna marcia indietro”.
Soddisfazione è stata espressa dal direttore generale dell’Agenzia spaziale italiana Anna Sirica. “Il nuovo piano straordinario di reclutamento di nuovi ricercatori annunciato dal Miur è una notizia fondamentale per il mondo della ricerca. Una bella novità per l’Asi che ha la possibilità di ampliare le sue risorse professionali di 24 giovani tra ricercatrici e tecnologi. Un incremento – sottolina Anna Sirica – che si va ad assommare al grande lavoro di lotta al precariato, all’aumento della qualità della ricerca e di assunzione di nuovo personale che l’Agenzia ha iniziato a fare già del 2015. Questi ulteriori 24 arruolamenti saranno la spinta aggiuntiva per l’Asi per avere una macchina efficiente e di rispondere alle crescenti esigenze degli impegni e delle attività che l’Asi sta assumendo”.
Riconoscenza è stata espressa da Nichi D’Amico, presidente dell’Inaf, ente che si vede assegnare dal Piano di reclutamento 24 posti. “Siamo riconoscenti e orgogliosi per l’attenzione che il Miur pone al nostro Istituto Nazionale di Astrofisica. Il sostegno alle nostre grandi iniziative internazionali, questa nuova iniezione di posti per giovani ricercatori, insieme alle posizioni che stiamo programmando per immettere in ruolo buona parte del personale ancora non di ruolo, che costituisce un innegabile capitale umano di eccellenza che non vogliamo perdere, – ha sottolineato D’Amico – assicurano all’Inaf il consolidamento del suo ruolo di player globale dell’astrofisica moderna da terra e dallo spazio”.
“Splendida notizia per gli Enti di Ricerca questa iniezione di ricercatori e tecnologi nel sistema della conoscenza italiano”, ha commentato Fernando Ferroni, presidente dell’Istituto nazionale di fisica nucleare. “In aggiunta a quanto già fatto con la legge di bilancio 2016 e con il finanziamento parziale delle stabilizzazioni, grazie a questo nuovo provvedimento la ricerca italiana diventa certamente più competitiva. Un segnale importante – sottolinea Ferroni – anche per chi volesse tornare e mettere a frutto nel nostro Paese le competenze acquisite all’estero nel necessario periodo che completa la formazione post universitaria. L’Istituto nazionale di fisica nucleare si arricchirà di 73 nuovi posti che ci permetteranno di rimanere in posizione di leadership nel nostro settore. Un ringraziamento va al Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca che ha reso questo possibile”.
“Insieme ad altre misure recentemente approvate dal Governo per il sostegno alla ricerca attraverso il Fondo Investimenti, questo piano di reclutamento consentirà di proseguire con la selezione di personale altamente qualificato ed in linea con le aree strategiche del Cnr” dichiara Massimo Inguscio, presidente del Consiglio nazionale delle ricerche che potrà assumere 152 ricercatori. “Il reclutamento di giovani ricercatori – prosegue Inguscio – è uno dei pilastri fondamentali della politica scientifica del Cnr per contribuire, attraverso la ricerca, alla crescita ed allo sviluppo del Paese. Questo piano ci dà un’ulteriore spinta e sostegno per contribuire alla competitività e qualità della ricerca italiana”.



 



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