De Rubeis, un paganichese Arcivescovo di Matera

- Raffaele Alloggia -

 

 

Ho  appreso con piacere dalla stampa locale, che la Bolla della Perdonanza di Papa Celestino V e una collezione di reliquie della nostra città, saranno in mostra a Matera, capitale europea della cultura 2019, nei prossimi giorni.

Così il mio pensiero è volato a un insigne Aquilano, Monsignor Giuseppe De Rubeis, Vescovo dell’Aquila dal 1599 al 1605 e Consigliere del Re Filippo II.

Natio di Paganica appartenente a una ricca famiglia, durante il suo mandato all’Arcidiocesi dell’Aquila, volle fortemente erigere la Chiesa di S. Maria al Presepe in Paganica e una degna “casa canonica”, sulle rovine dell’antica fortezza sul Colle, riutilizzando tutte  le “pietre quadre”, rimaste lì giacenti per quasi due secoli.

La fortezza fu rasa a suolo il 16 giugno 1424 dalla milizia aquilana guidata da Antonuccio Camponeschi, alcuni giorni dopo aver sconfitto il condottiero Fortebraccio da Montone. La Chiesa fu costruita dal capomastro paganichese Innocenzo Rotellini e inaugurata il 4 luglio 1605.

Nel settembre dello stesso anno, Mons. De Rubeis, promosso Arcivescovo da Papa Paolo V, si insediò nella Diocesi Arcivescovile di Matera fino al 1610, anno in cui morì e per sua volontà fu sepolto nella  sua Chiesa di Paganica.

                          



 



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