MOLTO PARTECIPATO IL CONVEGNO: “PERCHE’ VIETARCI DI ANDARE IN MONTAGNA”

Si è tenuto sabato 24 Marzo il Convegno organizzato dalla Guida Alpina Pasquale Iannetti con la collaborazione dell'Aminustrazione Separata Beni Usi Civici di Assergi. Amministratori e a ppassionati della montagna, si sono incontrati alla base della funivia del Gran Sasso presso l’albergo Fiordigigli per discutere sulle ordinanze di divieto dei sindaci: “Perchè vietarci di andare in montagna ?”
Presente il vice Presidente della Regione Giovanni Lolli, grande appassionato di montagna che ha partecipato più che attivamente al Convegno con ripetuti interventi. Presenti un centinaio di persone il dibattito è stato moderato da Stefano Ardito e introdotto da Pasquale Iannetti.
Iannetti ha illustrato come tali ordinanze danneggiano pesantemente la professione di guida alpina e che dunque, dopo avere fatto inutili ricorsi alla Prefettura di Teramo, ha da poco effettuato una denuncia alla procura verso il Sindaco di Fano Adriano, autore di una ordinanza a tempo indeterminato.
Ha introdotto poi il dibattito Stefano Ardito, che ha sottolineato come i divieti dei sindaci stanno dilagando sia in inverno che in estate e che spesso restano poi in vigore per sempre. Limitando molte zone allo sci alpinismo ed alpinismo invernale ed arrampicata sportiva in una situazione atipica solo abruzzese. Ha introdotto poi il tema della “libertà responsabile” nell’andare in montagna, sviluppato poi nel corso del dibattito.
E’ intervenuto poi il primo dei due relatori ufficiali Avv.Cerulli, anche egli appassionato sci alpinista. Cerulli ha fatto una panoramica sulla legge nazionale 363 e sulla legge regionale 24 per quanto concerne le norme per lo sci fuoripista e sci alpinismo.
Ha affermato che i Parchi che attuano una politica restritiva sulle attività umane, tanto da provocare uno spopolamento diffuso delle popolazioni residenti, deve rivedere la propria azione di protezione. I Parchi devono rivedere la gestione dell'intero ecosistema, ponendo L'UOMO AL CENTRO DEL SISTEMA. Ha poi introdotto il tema giuridico delle ordinanze sottolineando che ogni individuo, nello sport come nella vita è libero di fare ciò che vuole, purché non disturbi la sicurezza degli altri. Quindi forse lecite le ordinanze dei sindaci nei comprensori sciistici, sicuramente no invece al di fuori, nella specifica per lo sci alpinismo. Ha citato anche la questione della “Carta delle Valanghe”.
Il secondo relatore ufficiale Avv.Roberto Colagrande ha ripercorso ed illustrato il ricorso al Tar effettuato per conto della Associazione Abruzzo Freeride Freedom avverso due ordinanze dei sindaci di Roccaraso e l’Aquila. Ha spiegato che lo scopo principale non era tanto l’annullamento delle ordinanze in se, dopo 4 anni chiaramente scadute, quanto un orientamento del Tar sulla questione. Che purtroppo - la sentenza è uscita proprio nei giorni scorsi - non c’è stato, rendendo vana l’azione del ricorso sotto questo profilo. Un piccolo risultato viceversa c’è stato laddove il TAR annullando la ordinanza dell’Aquila, ha sancito che tali ordinanze “contingibili ed urgenti” devono avere una durata limitata. Ha sottolineato anche come le ordinanze danneggino pesantemente il ruolo ed il lavoro della guida alpina
Il moderatore ha dato poi la parola al Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso Avv.Tommaso Navarra, che ha fatto un breve saluto al pubblico e poi è andato via per altri impegni.
Ardito ha poi dato la parola al vicepresidente Giovanni Lolli, che ha subito fatto capire il suo interesse a risolvere la questione delle ordinanze, dichiarando con tono scherzoso ma preoccupato che anche lui si è trovato più volte ad infrangere delle ordinanze come sci alpinista praticando di fatto delle zone “proibite”. Ha sottolineato come i Sindaci siano spesso gravati da grandi responsabilità in tutti i campi della pubblica amministrazione e come spesso siano poi bersaglio facile quando succede qualcosa. Si è poi attivamente offerto di volere fare qualcosa per risolvere la questione, sulla base delle risultanze del convegno.
Dopo altri interventi di tre persone che avevano inviato una nota scritta da illustrare al dibattito è stata la volta del dott.Giulio Verdecchia dell'Associazione
Abruzzo FreerideFreedom.

Verdecchia, prima di illustrare i 5 punti del suo intervento ha anticipato la conclusione. Premesso che probabilmente la nostra associazione proseguirà la battaglia legale facendo ricorso al Consiglio di Stato, ha invitato Giovanni Lolli a proseguire quanto efficacemente intrapreso dal consigliere Regionale Pierpaolo Pietrucci due anni fa: fare cioè una nuova riunione con tutti i sindaci interessati per risolvere la questione. Prendendo assolutamente spunto da quanto si fa sulle Alpi. Poi Verdecchia ha spiegato che il freeride è uno sport “nuovo” che anni fa non esisteva. Le stazioni da sci devo o dunque attrezzarsi per “gestire” il freeride. Su questo punti siamo dieci anni indietro in Abruzzo. E che, avendo i media criminalizzato non solo il freeride ma tutti gli appassionati di sport invernali, la strada parte già in salita.
Verdecchia, ha poi illustrato i riferimenti normativi in base ai quali i sindaci fanno le ordinanze. E la “ratio” delle suddette: incolumità pubblica, incolumità privata, ed .....incolumità “dei sindaci”. Facendo presente che il processo di emissione delle ordinanze è pesantemente influenzato dalla legge sulla protezione civile e dunque dalle comunicazioni che la Meteomont invia ai sindaci. Invitandoli spesso a “vietare” lo sci fuoripista o attività in montagna.
Altri interventi sono susseguiti ed un dibattito in cui Lolli è stato sempre presente e parte attiva.
Tra questi in particolare Paolo Baldi ha rappresentato la annosa questione della chiusura della strada di Fonte Vetica, di accesso a numerose gite sci alpinistiche sul gran sasso. Testimoniando, da gestore di un rifugio, come numerose comitive di sci alpinisti stranieri con tanto di guida alpina siano stati in varie occasioni intercettati dalle forze dell’ordine con ordinanze in vigore. Con il risultato che non vengono più in vacanza in Abruzzo.
Ovviamente dispiace vedere, in un tentativo di mettere tutte le “categorie” interessate attorno ad un tavolo, la assenza di tante di loro. Assenti i Sindaci, la Prefettura, il Collegio Guide Alpine, Il CAI, la Federfuni, il Soccorso Alpino. Presente Luigi Faccia per il Collegio Maestri, pur non intervenendo al dibattito.
Ma la presenza del Vice Presidente della Regione Giovanni Lolli fa ben sperare che si possa a breve cercare una soluzione insieme ai Sindaci per risolvere definitivamente il problema.
Un enorme grazie a Pasquale Iannitti e alla associazione TeknoAlp e ASBUC di Assergi per avere organizzato questo importante convegno !


 



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