Disperso in Russia nel 1943, torna a Paganica dopo 75 anni - Bentornato a casa, Giovanni!


- di Raffaele Alloggia -

 

Sabato 21 aprile alle ore 10,30, dopo la commemorazione al Monumento dei Caduti in Guerra di Paganica, presso il Centro Parrocchiale, con la riconsegna del “piastrino identificativo” ai familiari di Giovanni, alla presenza delle Autorità civili, militari e religiose, seguirà “la storia della sua guerra” ed altri autorevoli interventi.

Giusto un anno fa, nel mio ultimo libro “Reduci di Guerra di Paganica”, tra i 77 reduci riportati nella foto-documento, su cui si basarono le ricerche d’archivio, c’era anche Giovanni Vecchioni, in quanto, anche se dichiarato “disperso in Russia”, gli ideatori di quel del documento lo vollero pensare ancora vivo.

Quella fotografia, mi fu data all’uscita dalla Messa, nella domenica prima di quel 6 aprile 2009, da Arcangelo Pasqua, reduce anche lui di guerra dai campi di concentramento in Germania. Mostrandomela mi disse che in quella fotografia c’era il ricordo suo e di tanti altri paganichesi, fatto di sofferenze, fame, angosce, maltrattamenti e umiliazioni; nonostante ciò, confessò di ritenersi fortunato in quanto in molti non ce l’hanno fatta a tornare in Italia!

Dopo la tragica ritirata in Russia, del gennaio 1943, con lo scioglimento delle nevi, dai corpi esamini dei soldati, i contadini di quei villaggi della steppa che furono teatro di quella tragedia, recuperarono i piastrini, che ancora oggi quella terra restituisce alla storia, con la speranza che un giorno qualcuno li andasse a cercare, erano e sono l’unica testimonianza della sorte di quei poveri ragazzi!

Il piastrino di Giovanni Vecchioni, è stato riportato in Italia da Corrado Zaino, di professione carrozziere, residente a Popoli (Pe), che da anni cerca spasmodicamente in Russia i piastrini di 16 suoi compaesani.


 



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