Moduli Abitativi: Oggi Scade il Termine per le offerte

Scade oggi il termine per le offerte nella gara di appalto per i 150 “moduli abitativi” su piastre antisismiche, che sorgeranno in venti aree individuate e ritenute idonee intorno all’area urbana aquilana, a 360 gradi. Sono 30 lotti di cinque edifici ciascuna, costo 11 milioni a lotto. Chi vincerà la gara d’appalto dovrà eseguire e presentare la progettazione in 28 giorni e poi eseguire i lavori in 80 giorni. Non c’è proroga ammissibile, termini rigorosi: chi se la sente e ne ha i requisiti, deve muoversi subito, da domani, ignorando giorni festivi e ponti, pause e riposi. Altrimenti lo Stato provvederà altrimenti. Sono le case nelle quali entreranno a partire da metà settembre coloro che non hanno più abitazione: gli attendati, in pratica, per molti dei quali tuttavia occorrerà una destinazione alternativa subito, contro caldo e piogge alluvionali.

Intanto ad Assergi si è acceso il dibattito sulla localizzazione delle casette:

Luca Pezzuto ha inviato una lettera firmata da quasi tutti gli abitanti, residenti, del centro storico con la casa inagibile (che hanno firmato la lettera, o hanno confermato la loro adesione all'iniziativa) inoltre a sostegno di questa iniziativa sono state aggiunte molte firme di compaesani con la casa agibile.

  Pubblichiamo integralmente la lettera:

Funzione di Coordinamento della
Protezione Civile
DICOMAC – L’Aquila

e p.c. Sindaco di L’Aquila


Oggetto: localizzazione abitazioni provvisorie nel territorio di Assergi.

Alcuni giorni fa, una sedicente assemblea degli abitanti di Assergi ha avanzato alle autorità competenti la richiesta di variazione della allocazione scelta dalla Protezione Civile ed indicata negli allegati del Decreto n. 6 del 11/05/2009.
Innanzi tutto si sottolinea la completa estemporaneità di detta assemblea, convocata solo con un annuncio al campo della Protezione Civile ad Assergi, ed inoltre, da quanto appurato, la maggior parte dei presenti erano cittadini che non avevano l’abitazione inagibile e quindi coloro che hanno partecipato a questa iniziativa e ne hanno determinato le decisioni, erano proprio quelli che non sarebbero mai andati ad abitare nelle case provvisorie. I cittadini di Assergi, circa 20 famiglie,che non hanno casa agibile ed alcuni dei quali sono fuori città ed addirittura fuori regione, non sono stati in alcun modo contattati. È facile desumere da questo, sia la legittimità dell’assemblea che delle decisioni adottate e proposte.
Inoltre, il sito, ex villaggio Cogefar, che si propone per un cambiamento dell’allocazione dell’insediamento, non si sa quanto provvisorio, non rispecchia alcuni criteri del decreto tra cui, e si cita testualmente:
“Per la loro individuazione, è stato considerato il lavoro preparatorio di un gruppo di tecnici della struttura commissariale e del Comune che ha valutato:
- la prossimità delle aree ai luoghi di provenienza delle persone la cui abitazione principale è stata distrutta dal terremoto del 6 aprile 2009 o sgomberata per effetto di provvedimenti dell’autorità sindacale;
- l’integrazione dei siti con i centri abitati esistenti e la loro idoneità dal punto di vista della sicurezza idrogeologica, sismica e della sostenibilità paesaggistico-ambientale”.
Se poi si considera che tale sito è in completo stato di abbandono da almeno quindici anni e che vi è presenza di amianto sia per le coibentazioni che per i tetti delle casette esistenti, si comprende facilmente che l’opera di bonifica non farà che rallentare la costruzione delle case provvisorie. Inoltre l’amianto lasciato alle intemperie senza alcuna manutenzione da un lungo periodo, molto probabilmente è permeato nel terreno inquinandolo in profondità.
Il territorio dove si trova l’ex villaggio Cogefar è a circa 1100 metri di altezza, completamente isolato, privo di ogni servizio e raggiungibile con una strada di campagna in buone condizioni solo sino all’INFN. Immaginate voi gli abitanti del centro storico, già avanti negli anni, d’inverno, spesso privi di automezzo proprio muoversi quotidianamente per fare la spesa, o per riscuotere la pensione, oppure solo per visitare degli amici o per andare in Chiesa o al cimitero.
I firmatari della presente, denunciano inoltre un uso strumentale ed utilitaristico della tragedia che ha investito la città di L’Aquila e le sue frazioni. L’amianto è un pericolo costante per questo territorio da circa 20 anni e come previsto contrattualmente, la Cogefar, o chi per essa avrebbe dovuto bonificare il territorio una volta finiti i lavori del traforo. Invece ora si fanno ricadere sulla collettività i costi di tale bonifica ed in più sulla parte più debole di tale collettività tutte le difficoltà ed i disagi che discendono da tale scelta.
I cittadini di Assergi in calce elencati, tutti residenti e molti con casa inagibile, chiedono di mantenere inalterato quanto previsto nel decreto n. 6 e suoi allegati e diffidano chiunque dall’assumere decisioni in nome e per loro conto.

Assergi, 2 giugno 2009

 



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