IL I MAGGIO LA MADONNA DI FATIMA AD ACCIANO CON LA SPERANZA DELLA RICOSTRUZIONE

Martedì I maggio, in occasione dell’Anno Mariano dell’Arcidiocesi dell’Aquila, la statua della Madonna pellegrina di Fatima raggiungerà il borgo di Acciano dove alle ore 18 il parroco Don Marek Antoni Gmiitrzuk celebrerà in piazza la Santa Messa e guiderà la processione per le vie del paese.

Parteciperà tutta la cittadinanza, invitata a festeggiare il passaggio dell’icona della Madre Celeste che però, purtroppo, non potrà sostare neanche una notte nel territorio della parrocchia accianese, già sede di una storica arcipretura, che è l’ultima dell’aquilano a confine con il territorio della Diocesi di Sulmona - Valva e, con Campotosto dal lato opposto, è la più lontana fisicamente dalla sede della Curia.

Ad Acciano, infatti, dal terremoto di Amatrice, cioè da più di un anno e mezzo, la parrocchia non ha una sede e l’assemblea dei fedeli è ospitata nella Sala del Consiglio Comunale nel palazzo del Municipio, in attesa della prossima (si spera) costruzione di un locale provvisiorio e della, purtroppo, non ancora avvistata ricostruzione della Chiesa Madre dei Santi Pietro e Lorenzo che , risalente al XV secolo, per la sua architettura è certamente la più grande ed una della più pregioveli parrocchiali della media Valle dell’Aterno.

L’icona della Vergine apparsa in Portogallo 101 anni fa sosterà dunque questa settimana nella parrocchia della frazione di Roccapreturo, dove sono ospitati i funerali e le celebrazioni importanti di tutto il territorio comunale, essendo l’unica resa di nuovo agibile assieme a quella di Beffi, che è stata messa in sicurezza e resa parzialmente agibile.

Quella di Acciano capoluogo è una piccola comunità che aspetta ancora il decollo della ricostruzione del proprio centro storico, con la speranza che questo non avvenga troppo tardi perché tanti non possano ricordarsene, e perché coloro che potrebbero (i giovani) non se ne siano nel frattempo andati lontano per l’assenza di possibilità e risorse e la proporzionale crescente disperazione.

Problemi, questi, che sono gli stessi di tutti i paesi dell’entroterra colpiti dal terremoto ma che qui si sentono in particolare, sembrando tutto dimenticato e abbandonato a se stesso, tra la diffidenza, l’inerzia ed anche l’invidia delle persone, e poi con le oggettive difficoltà della piccola amministrazione comunale di un grande territorio composto da 5 nuclei abitati.

Chissà (e lo speriamo davvero!) che anche Sua Eccellenza il nostro Arcivescovo, monsignor Petrocchi, non venga martedì a sorprenderci della Sua presenza, a pregare con noi e ad accompagnare con noi la statua della Madonna di Fatima per le vie ricche di storia e di storie del nostro paese: con la speranza che il Suo passaggio desti tanti torpori e possa magari ravvivare tante speranze nei nostri vecchi e nei nostri giovani per il loro futuro, che è certamente anche il futuro del nostro amato paese.


 



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