LE FOTO STORICHE DI STRADA DEI PARCHI - IL TRAFORO DEL GRAN SASSO DAL 1968 AL 1975

“Strada dei Parchi” ha pubblicato una serie di bellissime foto storiche sulla realizzazione del “Traforo del Gran Sasso".
L’opera fu realizzata grazie a un accordo tra la Cassa del Mezzogiorno e la S.A.R.A. (Società Autostrade Romane e Abruzzesi), vecchia concessionaria delle autostrade A24 A25. A progettare l’opera fu Alpina S.p.A. mentre la CO.GE.FAR. fu l’impresa costruttrice. I lavori cominciarono il 14 novembre 1968.
Con i suoi 10.175 metri di lunghezza il traforo del Gran Sasso si guadagna il dodicesimo posto al mondo ed è la galleria autostradale a doppia canna più lunga d’Europa. La galleria a due canne tra Assergi e Colledara, che permette il veloce collegamento tra Lazio e Abruzzo, fu inaugurata nel 1984. Per scavare il primo tunnel negli anni ’60 ci sono voluti centinaia di uomini, macchinari e tonnellate di esplosivo e il costo dell’opera è stato di 1700 miliardi di lire. Nella realizzazione della galleria del Gran Sasso non sono però mancati gravi incidenti: durante lo scavo 11 operai hanno perso la vita. Alcuni lavoratori rimasero vittime a seguito di incidenti ferroviari e stradali ed altri ancora a causa di distacco di massi e da esplosioni causate dal Grisù.
Nel 1982 era inoltre cominciata la costruzione dei laboratori sotterranei dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare fortemente voluta dal fisico Antonino Zichichi la cui realizzazione procedette parallela alla costruzione della seconda galleria in direzione L'Aquila: i laboratori, appositamente situati alla quota dell'autostrada A24, a circa 1000 slm a 1400 metri sotto il massiccio del Gran Sasso, avrebbero goduto, in questo modo, di un funzionale accesso direttamente dall'arteria stradale. La seconda canna del traforo, venne aperta al traffico nel 1993.
Il 15 settembre 1970, durante l'esecuzione dei lavori di scavo, la grande talpa escavatrice bucò la falda d’acqua di “Vallefredda” presente nelle viscere della montagna. Un getto di acqua e fango dalla pressione di circa 6 MPa travolse ogni cosa all’interno della galleria. La parte bassa di Assergi fu allagata.

L'uomo di cantiere sa per esperienza che ogni galleria ha la sua storia. Se ciò è valido in generale, a maggior ragione lo è per il Traforo del Gran Sasso: un'opera imponente, senza precedenti per impegno tecnico, che per la complicità di elementi naturali come roccia, acqua e gas ha rappresentato per chi lo ha seguito e costruito una palestra di esperienze di vita.


 



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