LAVORARE E SOFFRIRE A CAMPO IMPERATORE PER MANTENERE VIVO UN SOGNO...

(Di Luigi Faccia) Dopo gli interventi sulla stampa dei giorni scorsi, mi sembra doveroso intervenire anche per riportare serenità sull’argomento e ricollocare il tutto nella giusta dimensione. Vedrei con molto rammarico, in un contesto di città terremotata e sul bordo di un precipizio senza fine, affrontare anche questa emergenza a colpi di strumentalizzazione, trasformando il territorio del Gran Sasso in un campo di battaglia politica. Fare strumentalizzazione al cospetto di una città morente e di un C.T.G.S. in condizioni disperate non porta nulla, specialmente quando una popolazione sfinita e sfiduciata vuol vedere un modo diverso e soprattutto pratico di affrontare le questioni importanti. Buttare lì nomi di presunti acquirenti del C.T.G.S. che hanno già avviato colloqui con il Sindaco, certamente non è utile alla causa visto che, se vero, potrebbe avere dei risvolti giudiziari negativi in un prossimo futuro, creando un ulteriore ostacolo sulla via della risoluzione del problema. Se ancora siamo convinti che una  parte della città ha la responsabilità di risolvere i problemi e l’altra sta a guardare con diffidenza, il terremoto del 6 aprile 2009 non ci ha proprio insegnato nulla. Qui la responsabilità deve essere di tutti, senza cadere nella tentazione di un gioco delle parti sterile e improduttivo. Quindi ben vengano i sopraccitati interventi come sprone a lavorare insieme facendo squadra, uscendo da una logica autolesionista e smettendola di creare elementi di negatività sull’argomento. Diamo il via ad una concertazione seria ed immediata tra Enti (Comune, Provincia, Regione e Governo Nazionale) in modo da affrontare concretamente, da subito, tre grandi criticità: 1. Problema Strutture ricettive di monte; 2. Reperire fondi per dare il via al Piano d’Area; 3. Revisione della Seggiovia delle Fontari.
Lungi da me, per carità, l’intenzione di impartire lezioni di morale e di comportamento, consentendomi di sottoscrivere la presente nota non come Consigliere Comunale, bensì come operatore turistico che da tantissimi anni (la stagione passata è stata la 30°) lavora e soffre sul Gran Sasso per mantenere vivo un sogno: quello di vedere, finalmente, la nostra montagna attrezzata in modo da divenire luogo di sviluppo economico e di felicità per la nostra gente.

          Luigi Faccia



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