Il Fuoco di San Giovanni: Spiritualità, Tradizione e Magia...

 La notte di San Giovanni, è sempre stata considerata “magica”: un momento di passaggio, critico, che prelude a un´importante avvenimento della vita rurale, la mietitura.
 


Il fuoco di San Giovanni è una tradizione la cui origine si perde nella notte dei tempi,  ad Assergi la tradizione si è interrotta tanti anni fa.

Alla vigilia del 24 giugno si accendevano i falò in tutti i paesi. Il fuoco è considerato purificatore e la tradizione dice che porti bene saltare sul fuoco pensando intensamente a cio’ che vogliamo migliorare o modificare della nostra vita.

Quando ad Assergi si saltava nel fuoco di San Giovanni, quasi sempre si usciva con le ciglia bruciate. A Paganica la tradizione continua anche se in tono minore.

Il fuoco, da sempre mette in fuga le tenebre e con esse gli spiriti maligni, le streghe e i demoni vaganti nel cielo. In alcuni paesi della sardegna, attorno al falò, considerato purificatore, salti e danze accompagnano la veglia fino all´alba, mentre le fiamme disegnano nell´oscurità promesse d´amore, di fortuna e di ricchi raccolti.

Festeggiare la sosta del Sole sull’orizzonte prima della ripresa del suo cammino, favoriva i raccolti, la salute, la famiglia, anche l’amore e la fertilità dei coniugi.

In alcune zone del Piemonte e del nord Italia è tradizione raccogliere e poi bere qualche goccia di rugiada della mattina di San Giovanni per assicurarsi un elevato numero di figli.

Il rito piu conosciuto anche ad Assergi resta comunque quello della chiara d’uovo nel bicchiere d ‘acqua:

E’ molto semplice e consiste nel far cadere una chiara d’uovo in una ciotola con dell’ acqua e poi lasciarla alla luce della luna – magari sul davanzale della finestra- nella notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24 giugno.
Il mattino dopo si deve interpretare il “disegno” che la chiara avrà disegnato nell’acqua…
E da li trarre risposta a una domanda che si ha a cuore o comunque capire cosa sarà la prossima cosa importante che ci succederà!



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