CIFONE E IL PAGAMENTO I.C.I.

(Di Sante Acitelli) - Il 16 giugno scade il termine utile per il pagamento dell’I.C.I.  e questa è una notizia che agli aquilani RESIDENTI non gliene può fregar di meno; interessa però i NON residenti che sono coloro che debbono ottemperare al pagamento dell’imposta. NON residenti non vuol dire “ricchi” proprietari di ville, castelli o mega appartamenti ma emigrati, emigrati di seconda generazione, piccoli proprietari o villeggianti stabili che hanno salvato paesi dall’abbandono ristrutturando case o stalle, spesso affidandosi a tecnici ed imprese locali che hanno concorso a farle crollare (così che hanno speso per l’acquisto, hanno movimentato l’economia locale e poi si ritrovano con la casa crollata). Cari NON residenti: niente paura! Come riporta il sito del comune di L’Aquila: tale imposta va versata se dovuta. Infatti, l’Ici va pagata solo per gli immobili che non sono stati danneggiati dal terremoto che due anni fa ha devastato la città e che, dunque, sono stati dichiarati agibili. Al riguardo, lo stesso ufficio tributi ricorda che i redditi dei fabbricati distrutti oppure oggetto di ordinanze sindacali di sgombero, perché inagibili totalmente o parzialmente per effetto del sisma, non concorrono alla formazione del reddito imponibile ai fini Irpeg, Irpef e Ici. E ciò fino alla definitiva ricostruzione e agibilità dei medesimi fabbricati. Pertanto, ai fini della liquidazione Ici e in riferimento agli esiti delle verifiche effettuate dopo il terremoto, la classificazione A degli immobili (quelli agibili) decorre dalla data di pubblicazione dell’esito stesso sull’albo pretorio e sul sito internet www.comune.laquila.it.
Per gli immobili classificati B, C ed E, il ripristino dell’agibilità ha inizio dalla data della comunicazione di fine lavori o dalla dichiarazione in corso d’opera di ripristino dell’agibilità parziale, comunicata dal professionista abilitato responsabile dei lavori. Va sottolineato il fatto che per la stragrande maggioranza delle case E i lavori non sono neppure partiti. Cosa, questa, che riguarda non solo il centro storico ma anche la periferia.
Gli edifici classificati F riacquistano invece l’agibilità dal momento della pubblicazione all’albo pretorio e sul sito internet istituzionale dell’esito A, in seguito alle opere di rimozione dei rischi esterni. Infatti, le case classificate F restano inagibili, a prescindere dalla classificazione, fino a quando non viene rimosso il rischio esterno provocato da edifici pericolanti che vanno, dunque, messi in sicurezza.

A questo punto, ricordando che il sig. Cialente è andato dal sig. Letta a bussare a denari e tornando con un assegno di 24 milioni di euro per risanare il bilancio comunale, mi viene da fare una considerazione: questi 24 milioni sono soldi dello Stato, cioè soldi di tutti noi cittadini italiani! E se invece di perdere gli ultimi due anni in chiacchiere, polemiche, distinguo e tavoli di concertazione, i politici (o politicanti decidete voi) avessero azionato le mani e non solo il cervello, lavorando e non solo elucubrando, decidendo e non solo discutendo, capendo che, se non si tiene conto dell’importanza e del ruolo fondamentale dei NON residenti nell’economia aquilana, non può esserci “ripartenza” e sviluppo; allora si sarebbero risparmiati i 24 milioni e le entrate del comune di L’Aquila si sarebbero auto garantite dal gettito dei tributi locali.

Prendo come riferimento l’ultimo bilancio comunale pubblicato pre sisma dove si evince che l’aliquota derivata dalle entrate derivate dai NON residenti è di circa il 50 % del totale delle entrate comunali (tutto l’I.C.I. + quota parte IRPEF + quota parte TARSU).

Fondo pubbliche amministrazioni 100 milioni (ovvero quello che serve per mandare avanti la “baracca”) da non considerare come entrate ma solo come spese di gestione per l’amministrazione comunale

IRPEF 10.144.729,30

ICI 14.384.463

ICI recupero anni precedenti 1.500.000,00

Addizionale comunale IRPEF 2.752.048,90

TARSU 8.353.673,09

Installazione pubblicitarie 319.722,00

Entrate extratributarie 1.043.244,00

A.M.A. s.p.a. . 1.019.216,90

Alienazione beni immobili  462.634,34.

Stanziamenti titolo V  1.000.000,00

B.O.C. 1.700.000,00

cifone



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