CIFONE E IL PAGAMENTO I.C.I.
Posted by Antonio Giampaoli | 2011-05-28 | Commenti: 3 | Letto 988162 volte
Per gli immobili classificati B, C ed E, il ripristino dell’agibilità ha inizio dalla data della comunicazione di fine lavori o dalla dichiarazione in corso d’opera di ripristino dell’agibilità parziale, comunicata dal professionista abilitato responsabile dei lavori. Va sottolineato il fatto che per la stragrande maggioranza delle case E i lavori non sono neppure partiti. Cosa, questa, che riguarda non solo il centro storico ma anche la periferia.
Gli edifici classificati F riacquistano invece l’agibilità dal momento della pubblicazione all’albo pretorio e sul sito internet istituzionale dell’esito A, in seguito alle opere di rimozione dei rischi esterni. Infatti, le case classificate F restano inagibili, a prescindere dalla classificazione, fino a quando non viene rimosso il rischio esterno provocato da edifici pericolanti che vanno, dunque, messi in sicurezza.
A questo punto, ricordando che il sig. Cialente è andato dal sig. Letta a bussare a denari e tornando con un assegno di 24 milioni di euro per risanare il bilancio comunale, mi viene da fare una considerazione: questi 24 milioni sono soldi dello Stato, cioè soldi di tutti noi cittadini italiani! E se invece di perdere gli ultimi due anni in chiacchiere, polemiche, distinguo e tavoli di concertazione, i politici (o politicanti decidete voi) avessero azionato le mani e non solo il cervello, lavorando e non solo elucubrando, decidendo e non solo discutendo, capendo che, se non si tiene conto dell’importanza e del ruolo fondamentale dei NON residenti nell’economia aquilana, non può esserci “ripartenza” e sviluppo; allora si sarebbero risparmiati i 24 milioni e le entrate del comune di L’Aquila si sarebbero auto garantite dal gettito dei tributi locali.
Prendo come riferimento l’ultimo bilancio comunale pubblicato pre sisma dove si evince che l’aliquota derivata dalle entrate derivate dai NON residenti è di circa il 50 % del totale delle entrate comunali (tutto l’I.C.I. + quota parte IRPEF + quota parte TARSU).
Fondo pubbliche amministrazioni 100 milioni (ovvero quello che serve per mandare avanti la “baracca”) da non considerare come entrate ma solo come spese di gestione per l’amministrazione comunale
IRPEF 10.144.729,30
ICI 14.384.463
ICI recupero anni precedenti 1.500.000,00
Addizionale comunale IRPEF 2.752.048,90
TARSU 8.353.673,09
Installazione pubblicitarie 319.722,00
Entrate extratributarie 1.043.244,00
A.M.A. s.p.a. . 1.019.216,90
Alienazione beni immobili 462.634,34.
Stanziamenti titolo V 1.000.000,00
B.O.C. 1.700.000,00
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