RIUNIONE IN REGIONE PER ORDINANZE DIVIETO SCI ALPINISMO E SCI FUORI PISTA

 Si è tenuta ieri pomeriggio 11 Luglio a L’Aquila in Regione la riunione convocata dal vicepresidente della Regione Giovanni Lolli sul tema delle ordinanze invernali di divieto di sci alpinismo e sci fuoripista emesse dai Sindaci Abruzzesi. L’obiettivo della riunione era di trovare una soluzione condivisa da tutti gli operatori del settore.

G.Lolli ha introdotto la riunione spiegando come vi siano molte forze che da più lati tirano verso lo spopolamento delle montagne abruzzesi, laddove invece possono e devono essere una fonte primaria di turismo e di ricchezza. Ha anche sottolineato come gli sport “outdoor” sia invernali che estivi sono in forte crescita e sono diventati, e lo saranno sempre più, una consistente quota del turismo. Le ordinanze di divieto in oggetto vanno dunque a limitare la pratica di tali sport e bisogna dunque trovare una soluzione. Una soluzione che, salvaguardando le tante “responsabilità” dei sindaci, permetta la pratica degli sport invernali come in tutte le altre regioni dell’arco alpino. Regioni a cui l’abruzzo è fortemente accomunato per la massiccia presenza di montagne innevate. In particolare Lolli ha fatto un distinguo tra le attività outdoor svolte al di fuori dei comprensori sciistici (terreno d’avventura) tipo lo sci alpinismo e quelle invece svolte al loro interno, tipo lo sci fuoripista (freeride). Ha rimarcato come, a suo avviso, per lo sci alpinismo su terreno d’avventura, in zone cioè non antropizzate, non dovrebbero sussistere alcun tipo di “divieti”. Laddove infatti l’individuo deve essere libero di svolgerla, affrontando con la formazione ed informazione i potenziali pericoli che vi sono negli sport outdoor invernali ed estivi. Lo sci alpinismo e l’alpinismo in inverno, il trekking ed il downhill con le bici l’estate.
Cosa diversa per gli sport outdoor che si svolgono in zone “antropizzate”, tipo lo sci fuoripista che si svolge nei comprensori sciistici: qui sicuramente necessita una attenta gestione ed attenzione da parte dei gestori degli impiantii e dei sindaci.

Il prof.avvocato Cerulli sintetizza la relazione predisposta appositamente per la riunione insieme all’avvocato Colagrande. La relazione spiega la normativa nazionale e regionale riguardo lo sci alpinismo e lo sci fuoripista. Anche il prof. Cerulli spiega che da un punta di vista giuridico gli sport outdoor, tipo lo sci alpinismo, in zone non antropizzate non dovrebbero avere limiti. Giacché chi la pratica non può mettere in pericolo la vita di terzi, ma eventualmente solo la sua. Cosa che deve essere lasciata al libero arbitrio di ciascuno. Cosa diversa per gli sport outdoor, tipo lo sci fuoripista praticati in zone antropizzate, all’interno dei comprensori sciistici, che devono necessariamente essere regolamentate. Affinché però i Sindaci smettano di fare ordinanze di divieto anche in zone non antropizzate (terreno d’avventura), serve a suo avviso una norma nazionale o regionale che sollevi più chiaramente i Sindaci da ogni responsabilità.

L’avvocato Colagrande illustra come la normativa sia nazionale che regionale non “vietino” la pratica dello sci alpinismo né lo sci fuoripista. Anzi impongano l’utilizzo di apparecchiature di autosoccorso tipo Arva, quando vi è pericolo valanghe. E che la norma sia nazionale che regionale esonera chiaramente i gestori degli impiantii per eventuali incidenti che dovessero capitare a chi scia “fuoripista” pur avvalendosi degli impianti di risalita. Perché dunque dovrebbero essere responsabili i sindaci ? Cosa diversa, anche per l’avv.Colagrande la tutela delle piste e di chi scia sulle piste, attività da gestire e regolamentare. Colagrande sottolinea anche che la “carta valanghe” che da tempo è in preparazione per il territorio abruzzese, nasce a fini urbanistici e non per stabilire dove si può sciare o meno.

Il Sindaco di Roccaraso Di Donato, spiega che quando nevica riceve delle perentorie comunicazioni di allerta da parte del Corpo Forestale Carabinieri, spesso “intimando” di vietare lo sci fuoripista. In tale posizione il Sindaco si vede quasi “costretto” ad emanare una ordinanza di divieto di sci fuoripista. Di Donato spiega che le sue ordinanze hanno riguardato “solo” 12 giorni della stagione. (Anche se il comprensorio di Roccaraso insiste su altri due Comuni, Rivisondoli e Villetta Barrea, dove invece le ordinanze sono durate tutta la stagione).

Pasquale Iannetti, guida alpina e promotore con la associazione Teknoalp della tematica in oggetto, interviene per sottolineare come le ordinanze spesso limitino pesantemente il “lavoro” della guida alpina. Laddove vanno a vietate anche lo sci alpinismo su “terreno d”avventura”. Spesso infatti le ordinanze di divieto di sci fuoripista, destinate ai comprensori sciistici, si estendono su “tutto il territorio comunale”. E che, dopo avere negli anni sollecitato in tal senso i Comuni e le Prefetture di Teramo e l’Aquila senza avere risposte, si riserva per la prossima stagione di fare delle azioni legali di “risarcimento danni”. Sottolinea inoltre come alcune ordinanze “contingibili ed urgenti” siano in vigore da anni.
È da notare a questo proposito la assenza dal tavolo di lavoro di un rappresentante ufficiale delle Guide Alpine, nonostante il recente nuovo Direttivo e nuovo Presidente.

G.Verdecchia interviene in rappresentanza della Associazione Abruzzo Freeride Freedom, che da anni è impegnata contro i vari “divieti” alla pratica dello sci fuoripista e sci alpinismo in Abruzzo.
Verdecchia sottolinea che in nessuna stazione dell’arco alpino vi sono divieti nè “ordinanze”. Seppur vi siano state sporadicamente anche al nord delle ordinanze. Questo perchè ci si è subito messi intorno ad un tavolo per affrontare la nuova “domanda” di sportoutdoor rappresentata dallo sci alpinismo e sci freeride e trovare soluzioni tecniche che non siano dei divieti. In particolare per lo “sci fuoripista freeride” vi sono due strade 1) la gestione 2) la proibizione. Verdecchia sottolinea come in tutta Europa (Francia, Svizzera, Austria ed Italia) si sia scelta la strada nr.1 della “gestione”. Mentre in Abruzzo di fatto si è scelta la strada nr.2 della proibizione. Come organizzare la “gestione” dunque ? Basta fare un mini-progetto ed andarlo a chiedere ai “Responsabili della Sicurezza” delle stazioni alpine. Ad esempio di Courmayeur. E sentire poi anche la voce del Sindaco di Courmayeur, che di conseguenza non emette ordinanze di divieto.

Agostino Belmaggio del Coreneva Regione Abruzzo spiega come nella normativa nazionale e regionale non esista un concetto di “perimetro” del comprensorio sciitico (area sciabile attrezzata) e dunque non sia facile identificare cosa sia il “terreno d’avventura”. Termine che non esiste infatti in alcuna legge nazionale o regionale. Spiega inoltre che la legge regionale è gia molto attenta a che le piste e gli impianti siano esenti dal pericolo valanghe. Ma che sicuramente andrebbero evidenziate, per maggior prudenza, delle zone in cui assolutamente non si deve sciare fuori pista, se sovrastanti delle piste.

Fabrizio di Muzio, Presidente della Federfuni Abruzzo, sottolinea come alcune zone nell’ambito di un comprensorio sciistico possano essere interdette allo sci fuoripista per tutelare chi scia sulle piste o sale con gli impianti. Tipo sotto i piloni di una seggiovia. Riferisce inoltre quanto espostogli da Andrea Colla Presidente Nazionale Federfuni e amministratore degli impianti di Alagna nel Monterosaski: che lo sci freeride, praticandosi in neve fresca e dunque con pericolo valanghe ha una sua particolare pericolosità. Degli incidenti sono dunque da mettere in conto sia da parte della stazione sciistica, sia da parte di chi lo pratica. Senza che questo sia una sorpresa. Ma facendo il massimo perchè questo aspetto sia ridotto al minimo con informazione e prevenzione.

Il rappresentante della Prefettura spiega come nei tempi recenti abbia ricevuto ricorsi per queste ordinanze e che l’argomento è stato per loro di non facile soluzione, auspicando maggiore chiarezza legislativa sul tema.

Presenti purtroppo pochi Sindaci. Presenti il Corpo Forestale del Comando dell’Aquila. Presente Luigi Faccia per il Collegio Maestri oltre che Francesco Di Donato Presidente.

Il Vice Presidente G. Lolli, sentiti tutti gli interventi, propone di predisporre un intervento normativo che scarichi chiaramente i Sindaci dalla responsabilità di incidenti verso i singoli sciatori che intendano praticare lo sci alpinismo o lo sci fuoripista, così come già avviene per i gestori degli impianti. In particolare sul “terreno d’avventura”. Conferisce dunque incarico al Presidente della Commissione Territoriale, il Consigliere Regionale Pierpaolo Pietrucci di formare un piccolo gruppo di lavoro e produrre, entro il 15 settembre un intervento normativo regionale per arrivare alla soluzione del problema “ordinanze”.


 



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