Non so precisamente a chi rivolgere questo mio messaggio se al Comune dell'Aquila o agli amministratori di Assergi, sta di fatto che provo molta rabbia per lo stato di abbandono del nostro paese sia centro storico che fuori da esso. Capisco la situazione immediatamente il terremoto ma sono passati due anni e la trascuratezza in cui versa Assergi non ha motivo. Invito a fare un giro e noterete sporcizia ovunque vandali che approfittano della situazione per danneggiare tutto cio che possono e credetemi è una sofferenza per me ma credo anche per tutti gli abitanti di assergi che li sono nati cresciuti spesso con difficolta veder ridotto cosi il loro paese la loro storia che nel bene e nel male fa parte della loro vita. Mentre si aspetta (la resurrezione dignitosa di Assergi), diversi Romani e originali di Assergi non residenti fanno il possibile per mantenerlo vivo e nei limiti accogliente, uno perche lo amano due per rispetto degli anziani e di chi ci ha preceduto che con il loro duro lavoro e molte rinunce hanno fatto conoscere in tutto il mondo il tuo e nostro paese. Apprezzo moltisssimo lo sforzo che stanno facendo alcuni per mantenere vivo il paese interessandosi che i servizi essenziali non manchino come l'illuminazione acqua e altro, come punti di ristoro che con pochi euro ti fan ben mangiare e passare qualche ora in allegria come da Franchino e B.&B.gransasso. Giampy. Chissa se qualche Santo permetterà di riaprire un piccolo emporio alimentare molto utile non solo per la comunità ma per i molti turisti che passano e non sanno come rifocillarsi velocemente (Che dispiacere dirottarli a Camarda). Spero che chi ha a cuore Assergi possa impegnarsi di piu per gli interessi della sua storia, e sono certo che in prima persona gli amministratori dei Beni Separati continueranno come anno fatto fino ad ora sostituendosi spesso alle responsabilita del comune a svolgere un ruolo di primo piano negni interessi del paese e della collettività che invito a presentare i vari problemi cosi da poterli risolvere insieme.Vi ringrazio per l'attenzione.

 

Gianni Masciocco