La Corte d’Appello conferma: "La Fossa di Paganica è del Centro turistico"

«A distanza di un anno arriva la conferma del buon lavoro e delle ragioni rappresentate da Save Gran Sasso nella vicenda giudiziaria tra Campo Nevada sas e Centro turistico del Gran Sasso spa». A rivendicarlo è Luigi Faccia sul profilo facebook di Save Gran Sasso. «Nella primavera 2017», fanno sapere dall'associazione, «Progetto montagna presentò un esposto-diffida per indebita intestazione delle particelle 2-4-6 del Fg 36 (Fossa di Paganica) al sindaco dell'epoca Massimo Cialente affinché la proprietà delle stesse tornasse al legittimo proprietario, ovvero il Centro turistico del Gran Sasso d'Italia».«Ora la Corte d'Appello dell'Aquila», sostengono i componenti dell'associazione, «con sentenza del 21/9/2018, ha confermato lo stato dei fatti sulla proprietà delle particelle, rigettando definitivamente l'appello proposto dalla Campo Nevada sas. Inutile dire che questi terreni sono fondamentali per il collegamento Fossa di Paganica-Scindarella. Adesso aspettiamo una presa di posizione decisa da parte della proprietà nei confronti di questa vicenda». Il problema era che la Campo Nevada non è proprietaria dei terreni per i quali presentò progetti. Nel 1999, infatti, il Centro turistico del Gran Sasso (Ctgs), municipalizzata del Comune dell'Aquila, acquistò dalla Montecristo spa i terreni. Campo Nevada, che a sua volta li aveva precedentemente venduti alla Montecristo, li rivendicò a sé, ma il tribunale del capoluogo abruzzese sancì che il Ctgs avesse pieno godimento di quella proprietà, libera da vincoli e correttamente venduta. Ora c'è la conferma in Appello.

 



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