Con il proprio denaro ha salvato il borgo medievale di Santo Stefano

Report, il programma in onda su Rai Tre, nella puntata di domenica 22 maggio 2011 ha dedicato un servizio a Daniele Kihlgren, un imprenditore italo svedese che 10 anni fa ha deciso di investire tutto il suo patrimonio personale nel recupero di Santo Stefano di Sessanio, un piccolo borgo medievale a 30 km da L’Aquila, trasformando un’intera borgata nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga in un albergo diffuso, dove panorami, mobili, tessuti e ricette riportano indietro ad atmosfere di 100 anni fa. Un progetto che ora sta trainando la ripresa economica dell’intero paese, a due anni di distanza dal terremoto, che Daniele Kihlgren spiega così: “Volevo trovare un paese, ancora intatto, e riuscire a riportarlo com’era. Le case, ma anche la vita. Senza un euro di contributi pubblici. In Italia non si deve costruire più nulla, i costruttori devono trasformarsi in restauratori“. Il suo sogno è ora quello di salvare altri borghi abbandonati del Centro – Sud Italia. “Sono luoghi estremamente seducenti, con un pathos interiore, per cui avere un approccio seriamente, costruttivamente conservativo potrebbe ridare indietro al nostro paese un pezzo d’Italia che è stata amputata”, dice nell’intervista curata da Giorgio Simonetti. Kihlgren ha comprato un’intera borgata abbandonata con l’idea di salvarla, preservando la cultura pastorale. Il patrimonio minore si recupera spandendo la voce sul territorio, trovando disponibilità di rigattieri, cenciai e trovarobe.

Grazie alle testimonianze raccolte dall’antropologa Nunzia Maraschi sono state recuperate le antiche tecniche di tessitura che vengono utilizzate per realizzare le lenzuola e coperte dell’albergo, e anche vecchie ricette che hanno permesso perfino il recupero di semenze ormai scomparse da molti anni. Il progetto di Daniele è finito sulle pagine dei grandi quotidiani internazionali come il New York Times, il Washington Post, il Financial Times, attirando poi turisti da tutto il mondo.

Santo Stefano è passato dai 5-6 posti letto disponibili 10 anni fa ai 300 attuali, spiega il sindaco Elisabetta Leone. Kihlgren ha voluto estendere il suo progetto di recupero anche a Matera che definisce come: “la massima espressione del patrimonio storico neanche minore, al limite del miserabile. Era una delle zone più povere di un patrimonio che nel periodo post­bellico era considerato la vergogna dell’Italia”.

Kihlgren ha osato parecchio, contraendo con le banche un debito di circa 8 milioni. Milena Gabanelli alla fine del servizio commenta: “da questi alberghi diffusi molti paesini sono rinati. Le tasche del signor Kilghren invece sono a secco. Vista la buona esperienza vale la pena di suggerire al ministro per il turismo o alle regioni interessate di prevedere magari un contributo per chi fa questo tipo di ristrutturazioni, in modo da incentivarle, senza lasciare tutto il peso alla volontà dei singoli”.



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