L’Università per la Terza Eta’ dell’Aquila ha quasi trent’anni

Si avvia con entusiasmo a celebrare il Trentennale d’attività l’Università per la Terza Età dell’Aquila, presieduta dall’infaticabile prof. Maria Laura Perfetto Giuliani, che alla fine di maggio ha chiuso, come d’abitudine, l’anno accademico con due giorni di manifestazioni. Molte le soddisfazioni in tre decenni di attività per un’istituzione culturale che ha sempre volato alto, raccogliendo unanimi apprezzamenti, anche fuori dell’Abruzzo, per la qualità dei programmi accademici e per il prestigio indiscusso dei docenti che si sono man mano alternati nel corso degli anni. Quasi 600 iscritti, fino al 6 aprile 2009, quando il terremoto ha costretto molti soci ad una forzata diaspora dalla città devastata dal sisma e ad un temporaneo blocco delle attività, riprese regolarmente nell’autunno del 2010 con la consueta passione organizzativa e non senza qualche ansia per la difficoltà di trovare un luogo disponibile per le lezioni nelle poche sedi agibili, tutte impegnate in un tour de force per rispondere all’elevata domanda cittadina di spazi. Ma alla fine anche il ventinovesimo anno accademico è stato con successo, con la conversazione “L’Aquila nel mondo” sulla solidarietà verso L’Aquila degli emigrati italiani, sulle comunità abruzzesi nei cinque continenti e sull’importante funzione della stampa italiana all’estero, nella prima giornata, e nella seconda con un magnifico spettacolo teatrale e un concerto, di cui più avanti si riferisce.

Era il 30 novembre 1982 quando, nello studio del notaio Giovanni Fanti, insieme al sindaco della città Tullio de Rubeis e al presidente della Provincia dell’Aquila, Serafino Petricone, si presentarono Luigi Antenucci, Vincenzo Arista, Anna Catalano, Marcello Cicerone, Fabrizio De Matteis, Alfredo Marzi, Goffredo Palmerini, Alfredo Pasqua, Corrado Ranghi, Umberto Rosa, Eleonora Scribano, Giovambattista Santucci, Luigi Sellecchia, Angelo Tatafiore, Dario Tosone e Alberto Zoppi, per fondare l’Università per la Terza Età dell’Aquila. Chi scrive aveva allora 34 anni ed era il più giovane socio fondatore. Tra gli scopi sociali dell’istituzione quello di contribuire all’elevazione del livello di vita delle persone anziane, al miglioramento delle loro condizioni con attività di carattere culturale, sociale e ricreativo, assolvendo così un impegno di servizio in forma integrativa e sussidiaria all’azione dello Stato e degli enti locali nei confronti dei cittadini aquilani. Goffredo Tatozzi, alto magistrato, un aquilano di grande valore, fu eletto all’unanimità per presiedere la neonata Università per la Terza Età, che guidò per oltre un decennio. Ne raccolse il testimone alla guida dell’ateneo Corrado Ranghi, che di Tatozzi era stato collaboratore dinamico e prezioso, eletto alla presidenza dopo la sua scomparsa. Le attività dell’ente, di anno in anno cresciute in intensità e livello sempre in stretta collaborazione con l’Università degli Studi dell’Aquila, sotto l’impulso di Ranghi conobbero un’ulteriore espansione, anche riguardo alla base sociale che, all’inizio degli anni Duemila, toccò quasi seicento iscritti.

L’attività accademica, sociale, culturale e ricreativa si completava con viaggi di formazione in Italia e in Europa, alla scoperta di luoghi del Bel Paese e del vecchio continente, particolarmente significativi nella storia e nell’arte, ma anche della vita istituzionale e politica, come segnalano le visite al Parlamento europeo, a Strasburgo, e all’Unione Europea, a Bruxelles. Sempre d’alto profilo le inaugurazioni degli anni accademici, per  le quali sono passate personalità prestigiose della cultura, dell’arte e della scienza. Corrado Ranghi, pedagogo, una vita passata ad insegnare, esperienze nella giustizia minorile, fecondo volontario dell’Unicef e per molti anni Difensore dei diritti dell’infanzia nella Regione Abruzzo, per anni ha riversato la sua sensibilità e la polivalente formazione culturale nelle attività dell’Università, impegnando le istituzioni pubbliche ad un’attenzione sempre maggiore verso l’ente e alle politiche destinate agli anziani, di essi richiamando il valore sociale e la funzione rilevante all’interno della comunità. Dopo molti anni di responsabilità alla guida dell’istituzione, nel corso dei quali l’Università per la Terza Età ha raggiunto traguardi ragguardevoli, anche per ragioni di salute, nel 2002 Ranghi lasciò il timone.

Con l’elezione alla presidenza, dal 2003, alla guida dell’Università per la Terza Età c’è Maria Laura Perfetto Giuliani. Sotto la sua guida accorta e aperta alle innovazioni un’altra rilevante svolta positiva per l’ente. Donna di grande affabilità e finezza, profonda cultura e spiccata sensibilità verso l’arte, la presidente ha saputo determinare un sempre più largo coinvolgimento democratico degli associati nelle scelte dell’istituzione, assecondando le proposte più interessanti e favorendo le attività dirette, specie in campo musicale e teatrale. Un’autentica rivoluzione che ha portato in seno all’istituzione la costituzione di gruppi corali e musicali, come pure un Laboratorio teatrale e drammaturgico, diretto dalla regista Paola Cialfi, che già da quest’anno ha dato risultati di rilievo. Ma veniamo agli eventi che al Ridotto del Teatro Comunale hanno chiuso l’anno accademico 2010-11. Con puntualità svizzera sul programma, alle 17 precise, presente l’assessore Pierluigi Pezzopane per la Municipalità, la presidente Maria Laura Perfetto Giuliani ha aperto i lavori con la relazione morale, sottolineando senza eufemismi luci ed ombre che hanno accompagnato l’attività dell’ente nell’anno in corso.

“Un saluto affettuoso e cordiale – ha esordito la Presidente – a tutti i soci e alle autorità presenti, in primis all’assessore Pierluigi Pezzopane delegato dal Sindaco a rappresentare l’intera Amministrazione comunale. E’ qui, accanto a me, uno dei fondatori della nostra Università, Goffredo Palmerini, che salutiamo con affetto. E’ con lui Francesca Pompa, presidente della casa editrice One Group che ha pubblicato il suo ultimo lavoro “L’Aquila nel mondo”. Con una certa emozione oggi ci troviamo riuniti in questa sala che è stata per 22 anni la nostra sede. Siamo riusciti solo in questa occasione, e per intercessione della nostra regista Paola Cialfi, a far sì che le porte si riaprissero per noi, anche se con un notevole e pesante sacrificio economico per la nostra Associazione. Ma la forza del ricordo, l’emozione che questo luogo suscita nel mio animo, mi crea un momento speciale, non disgiunto, però, da tanta amarezza. Purtroppo con stanchezza e disagio devo riproporre alle autorità, perché ascoltino, se vogliono, la necessità da parte nostra di una sede definitiva ed idonea a svolgere una funzione che è di grande significato sociale per noi non più giovani. Lo ripetiamo da tempo, ma la nostra flebile voce si perde nel vuoto. Nell’estate del 2009 appresi da un quotidiano che il Ridotto del Teatro Comunale sarebbe stato presto riaperto al pubblico. Trovandomi nell’impossibilità d’allontanarmi dalla casa in paese per gravi motivi di famiglia, mi premurai di affidare ad una lettera indirizzata a chi di dovere la mia richiesta d’aiuto, esponendo le nostre necessità. Non ho mai ricevuto risposta. Il silenzio è stato molto eloquente, ma un cenno di riscontro, sia pure negativo, sarebbe stato segno di gentilezza e di correttezza. Quello che più fa male è l’indifferenza, perché è offensiva, denota mancanza di sensibilità e di rispetto, quel rispetto che noi esigiamo per la nostra età e per il nostro impegno incondizionato ed assolutamente volontario, portato avanti con serietà ed abnegazione”.

“A tutti è nota – ha continuato la presidente Perfetto Giuliani – la nostra precaria situazione, ma nessuno ne sa nulla, qualche rara e vaga promessa fatta anche pubblicamente, ma poi tutto è silenzio. E di fronte ad un’eventuale rimostranza, c’è anche insofferenza. Ma noi non ci avviliamo. La forza di volontà che ci contraddistingue, l’amore per questo lavoro, bellissimo e gratificante soprattutto quando riesci a dare agli altri quanto desideri e quanto gli altri desiderano, ci spronano a non mollare. Quest’anno è stato l’inizio del mio terzo mandato. (…) Sono stati sette anni pieni di lavoro, senza contare l’anno scorso in cui abbiamo avuto sporadici incontri, soprattutto per soddisfare il desiderio di rivederci e riallacciare un discorso bruscamente interrotto dal terremoto. Chi ci ha dato la possibilità di dare inizio quest’anno alla nostra attività è stato P. Claudio, della Parrocchia di San Pio X, che ci ha messo a disposizione una saletta, in cambio d’una offerta a piacere. Abbiamo così potuto riprendere anche le lezioni del Coro e dato inizio agli incontri di Laboratorio teatrale con la regista Paola Cialfi. Nel mese di febbraio, però, ci siamo trasferiti presso le Suore agostiniane di S. Amico che ci hanno offerto una sala più accogliente e meglio rispondente ai rigori dell’inverno. Anche in questo caso c’è stato da parte nostra un certo impegno economico”. La presidente ha avuto quindi parole di gratitudine per il vice presidente, prof. Giuseppe Ficara, collaboratore prezioso e puntuale, e per gli altri componenti del Consiglio di Amministrazione, tutti riconfermati: Mirella Fanucchi, Luisella Fois, Fiorella Visioni, Osvaldo Ciocca, Marisa Margotti e Flaviano Zaini. Ringraziamenti anche al Collegio dei Revisori, composto da Giuseppe Leuzzi, Censino Di Paolo ed Emilio Pasquaré, ed un particolare grazie a Giancarlo Andreaux per la solerzia, il suo impegno serio e responsabile, la sua piena disponibilità e premura.

“A tutti i nostri docenti – ha concluso la Presidente – provenienti dalle varie Facoltà dell’Università degli Studi dell’Aquila, a tutti gli altri, liberi professionisti, va il vivo ringraziamento mio e di tutti i soci per la loro disponibilità, l’arricchimento culturale che ci hanno trasmesso e l’alta professionalità con cui hanno trattato gli argomenti, suscitando sempre interesse. Ma devo sottolineare – e ciò fa piacere – l’entusiasmo con cui ci dedicano il loro tempo e l’ammirazione che provano nei nostri confronti, nei confronti della nostra Associazione, per il lavoro che essa svolge, per la costanza e la passione con la quale manda avanti le iniziative, perché non si arrende mai. Non daremo mai tale soddisfazione, a nessuno!”. A questo punto Maria Laura Perfetto Giuliani ha fatto un’ampia panoramica dell’attività didattica svolta nell’anno accademico, assai ricca d’argomenti, che è giusto sintetizzare per dare un quadro d’insieme d’un anno d’impegno dell’istituzione che, l’anno prossimo, compirà trent’anni di vita. Il primo incontro ha riguardato il cinema e l’audiovisivo documentario, con la proiezione d’un film su S. Pietro Celestino, un documentario sulla liberazione di Mussolini a Campo Imperatore e un altro sui carbonai, quindi il film “I nuovi mostri”, con riflessioni su come il cinema ha saputo raccontare l’Italia. Piercesare Stagni, critico cinematografico della “Lanterna Magica” e docente dell’Accademia dell’Immagine, ha commentato i film e condotto il dibattito. Il prof. Giancaterino Gualtieri, in tre distinte lezioni, si è soffermato sul significato delle favole, quindi sulle origini del Carnevale, infine sulla storia dell’Unità d’Italia, ricorrendo il 150° anniversario.

Su “Sallustio nella storia e nella letteratura” ha esordito il prof. Alessandro Cesareo, che successivamente, in due altre lezioni, si è soffermato su “La solitudine nella letteratura fra Ottocento e Novecento” e su “Le donne del Risorgimento”, con immagini e commenti sulle figure femminili che hanno contribuito a fare l’unità d’Italia. Il prof. Elpidio Valeri ha offerto un interessante contributo su “La presenza monastica nella media valle dell’Aterno” e, in altro incontro, sulla presenza francescana nella stessa area. Infine, nella terza lezione, ha insegnato come si legge un quadro, con l’aiuto di diapositive e con commenti che spaziano dall’arte alla letteratura, dalla storia e alla religione. Il dr. Giuseppe Marcotullio ha illustrato una nuova branca della scienza, l’iridologia, illustrando come con essa si possono prevenire alcune malattie, essendo l’occhio anche specchio del corpo. Lo psicologo Mario D’Amico, con un’esposizione chiara ed incisiva, ha parlato della malattia di Alzheimer, la sua insorgenza e il trattamento. Interessante anche la successiva lezione su “Disturbo d’ansia e attacco di panico”. Il docente e musicista Paolo Crisante, direttore del Coro “Amici del belcanto” dell’Università per la Terza Età, ha tenuto una lezione sull’assunto “la musica parla, il cervello risponde”. In altre conversazioni ha proposto un excursus sulla storia della musica, partendo dalle origini fino alla polifonia classica, attraverso le opere di Haendel, Bach, Mozart, Haydn, Beethoven. Una vera guida all’ascolto della musica. Il dr. Mario Narducci, direttore di TvUno, ha trattato il tema del dialetto aquilano nella ricostruzione della nostra identità, attraverso alcune liriche di poeti dialettali abruzzesi, dimostrando come il dialetto sia espressione profonda della nostra cultura.

Il dr. Enrico Farina, pneumologo, ha parlato della prevenzione nelle malattie respiratorie. Il prof. Benedetto Arnone ha tenuto una lezione su “Emozioni e memoria”. Il prof. Sandro Cordeschi, con l’entusiasmo che lo distingue e l’amore per il nostro territorio, ha parlato di “Fratello Fiume”, un viaggio storico naturalistico dalla sorgente alla foce del fiume Aterno-Pescara. Da Brescia è venuto all’Aquila il dr. Massimo Giuliani, aquilano, psicologo e psicoterapeuta, che ha trattato l’argomento “Terapeuti e pazienti, scrittori e lettori. La Psicoterapia come costruzione di storie”. Il vice presidente dell’istituzione, prof. Giuseppe Ficara, esperto e studioso di acque, ha tenuto un’utilissima lezione sulle acque minerali. Il socio Rosario Cupini ha tenuto un’interessante conversazione sulle materie plastiche, in relazione alla raccolta differenziata dei rifiuti, rendendo un grande servizio alla conoscenza del settore. Mons. Renzo D’Ascenzo ha proposto una riflessione sul “mistero dell’incarnazione” in preparazione al S. Natale, poi accompagnandoci al Santuario di S. Gabriele, dove egli tesso ha celebrato la S. Messa per il precetto pasquale, animata dal Coro “Gli Amici del bel canto” diretto dal maestro Paolo Crisante. La farmacologa e ricercatrice Simona Bacci ha parlato dell’uso corretto dei farmaci, talvolta viziato da troppe leggerezze. “Le arteriopatie nella terza età” è stato il tema trattato dal dr. Aldo Giordano, mentre il prof. Mario Ciancaglini, direttore della Clinica oculistica dell’Ateneo aquilano, accompagnato dal prof. Silvio di Staso, hanno parlato delle malattie senili della retina. Il prof. Davide Adacher ha argomentato del “mondo a colori”, lumeggiando il significato dei colori nelle varie epoche e nei diversi paesi.

Intensa l’attività sociale ed artistica, sviluppata attraverso un Corso di attività motoria e ballo, assai frequentato ed apprezzato. Quindi la creazione del Laboratorio teatrale sotto la guida della regista Paola Cialfi, seguito con grande passione ed impegno dagli aspiranti “attori”. Molto interessanti anche le gite sociali: al borgo di Fara Sabina e all’abbazia di Farfa, con visita al museo; alla Piana delle Orme, in provincia di Latina, e la visita a Nettuno, alla chiesa dedicata a S. Maria Goretti; poi il Carnevale, festeggiato nel suo ultimo giorno, in una conviviale a ristorante. Ma niente balli, niente musica, niente maschere, nessuno se n’è fatto un problema, evidentemente gli animi non sono ancora predisposti all’evasione, per tanti comprensibili motivi, dopo quel che è capitato all’Aquila. Nella settimana successiva alla Pasqua tre giorni all’isola d’Elba sono stati suggestivi. Rimandata, invece, la gita finale che in quattro giorni avrebbe portato i soci sul Brenta, al lago di Garda e Desenzano, al Vittoriale di Gardone Riviera e infine a Padova. Questo il resoconto delle attività dell’anno accademico e sociale, che si conclude con la conversazione sul tema “L’Aquila nel mondo”.  Prima di dare la parola agli intervenuti, la presidente Perfetto Giuliani chiama sul palco, per un meritato riconoscimento, Cherubina Capecchi, per molti anni straordinaria e infaticabile collaboratrice. A lei la Presidente ha consegnato una pergamena con una toccante motivazione a richiamo dell’opera preziosa svolta nel Consiglio di Amministrazione dell’istituzione, per molti anni, con la gratitudine della generalità dei soci.

A questo punto Pierluigi Pezzopane ha portato il saluto della Municipalità, non limitandosi ad un intervento di circostanza, come solitamente si usa, ma partendo dal riconoscimento del valore dell’Associazione, del ruolo sociale e culturale rilevante che svolge tra la popolazione anziana, dell’importante funzione, specie dopo il terremoto, nella ricostruzione del senso di comunità. Per tali motivi, pur segnalando le difficoltà finanziarie e logistiche in cui versa il Comune a seguito del sisma, s’incarica di promuovere in seno all’Amministrazione un’attenzione verso l’Università per la Terza Età, sia riguardo una contribuzione economica che sulla ricerca d’una sede stabile, a soluzione dei problemi esposti con chiarezza dalla Presidente in apertura della sua relazione. Francesca Pompa, chiamata a portare il suo contributo, ha riferito sulla determinazione della One Group, impresa che opera principalmente nel campo della comunicazione, di rafforzare il settore editoriale con coraggio e fiducia nel futuro, quantunque il terremoto tanti danni e problemi abbia arrecato. Importante è l’investimento nelle nuove opportunità, mettendo in rete tutte le risorse cittadine, per la rinascita della città, per la quale non è secondario il campo editoriale, specie riguardo alla memoria collettiva sul dramma che ci ha colpito. Molti, infatti, i volumi pubblicati dalla One Group dall’aprile 2009 che in qualche modo richiamano il terremoto dell’Aquila. Tra questi spicca certamente “L’Aquila nel mondo”, il libro di Goffredo Palmerini, una testimonianza di pregio che ha raccolto apprezzamenti nell’ultima Fiera del Libro di Torino, nelle numerose presentazioni in Abruzzo e nel resto d’Italia, come nelle presentazioni che l’autore ha tenuto negli States, presso Casa Zerilli Marimò della New York University, e in Argentina. E’ un volume che testimonia l’intensa attività giornalistica di Palmerini soprattutto sulla stampa italiana all’estero, con scritti che richiamano le singolarità e le valenze dell’Aquila e dell’Abruzzo. Uno degli aspetti più significativi dell’attività di comunicatore di Palmerini sta proprio nel sistema a rete che egli ha saputo creare con le comunità abruzzesi ed italiane nel mondo, utilizzando le nuove tecnologie della comunicazione. Un esempio di quanto sia importante operare utilizzando tutte le sinergie.

La conversazione tenuta da chi scrive si è mossa richiamando l’importanza dell’altra Italia, quei 60 milioni di italiani nel mondo che hanno dato prove straordinarie di vicinanza e di solidarietà all’Aquila, la cui attenzione sarà di grande utilità per la rinascita della città. Dei connazionali fuori i confini ha tratteggiato la connotazione, il ruolo di prestigio man mano conquistato nei paesi d’emigrazione, la stima di cui godono e il contributo rilevante che potrebbero dare all’Italia se solo la classe politica dirigente ne avesse consapevole conoscenza. In questo campo assume un ruolo sempre più significativo la stampa italiana all’estero, di nevralgica utilità per tenere informata ed unita nei valori culturali l’Italia fuori i confini con la madre Patria. Prima o poi queste opportunità dovranno diventare patrimonio comune, e allora l’Italia e l’altra Italia potranno riconoscersi e lavorare insieme per affermare quel grande Paese che siamo, valorizzare sinergicamente il talento, lo stile e il gusto italiano, l’immenso patrimonio artistico del Bel Paese, i cespiti più preziosi, quanto negletti, del nostro avvenire. Infine, il ringraziamento all’Università per la Terza Età per l’onore ricevuto nell’affidare la chiusura dell’anno accademico. Un gesto che alimenta l’affetto avuto sin dalla fondazione verso l’ente.

A seguire, l’esibizione del Coro “Amici del bel canto”, diretto dal maestro Paolo Crisante. Un buon repertorio ed una magnifica performance hanno connotato il concerto, sottolineato da calorosi applausi. Una prova ulteriore d’impegno degli associati nella formazione del complesso corale e nell’assidua volontà di crescere sotto la guida sicura di Paolo Crisante, musicista e direttore di talento. La giornata successiva, sabato 21 maggio, è stata tutta dedicata al teatro ed alla musica. La ricerca e l’applicazione del Laboratorio teatrale e drammaturgico dell’Università per la Terza Età, sotto la direzione di Paola Cialfi, ha portato ad approfondire le commedie di Carlo Goldoni, fino a riadattarle nella scrittura del testo in  “Le smanie per la villeggiatura”, ovvero “Sentimenti, invidie di ieri e di oggi”, al quale hanno dato corpo e voce gli “attori” formatisi con il lavoro del Laboratorio. Un esito certamente promettente, con risultati francamente oltre ogni rosea aspettativa. L’improvvisata Compagnia, sotto le esperte cure della regista Paola Cialfi, è diventato un gruppo teatrale affiatato, con interpretazioni davvero pregevoli per artisti occasionali che solo qualche mese fa mai avrebbero solo immaginato di calcare un palcoscenico. E invece la prova resa è stata davvero splendida, non ha avuto sbavature neanche al vuoto d’una battuta, presto riempita con la recitazione all’impronta, come nel migliore teatro delle maschere.

Alcuni personaggi sono stati interpretati veramente alla grande e gli attori andrebbero tutti segnalati, se questo non stonerebbe con lo spirito stesso che ha animato la “Compagnia”. Si segnala solo, per tutte, la prova eccellente della presidente Maria Laura Perfetto Giuliani nel ruolo di Giacinta, figliuola di Filippo. Rimarchevole nei suoi abiti settecenteschi ed un’improbabile capigliatura color bluette, a contorno dell’eloquio proprio d’antichi salotti. Un grande divertimento per il pubblico. Buona la prova del Coro “Amici del bel canto” nei brani “Contrappunto alla mente” e “Capricciata a tre voci”, e nella performance del tenore solista nella “Serenata” di Schubert. Applausi a scena aperta e standing ovation finale. Appuntamento, dunque, al prossimo anno accademico, per festeggiare trent’anni di attività dell’Università per la Terza Età, con il merito d’aver saputo dare, nel tragico momento che vive L’Aquila, un esempio d’impegno generoso e d’amore gratuito per la cultura. Un simbolo luminoso della comunità aquilana che guarda al futuro della città e della sua rinascita.

Goffredo Palmerin




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