PASTORE ORIGINARIO DI ARAGNO - GLI LEGANO LE MANI CON UNA CORDA E LO MASSACRANO A BASTONATE

Mani legate, volto riverso a terra, gli occhi sbarrati, il corpo e la testa completamente tumefatti da violenti colpi. Nell’oscurità di un podere su via Appia Nuova è stato ritrovato ieri sera il cadavere di Sabatino D’Onofrio, originario di Aragno, 79 anni, un pastore che viveva in una roulotte vicina. L’uomo, nato a L’Aquila, è stato selvaggiamente aggredito e ammazzato a colpi di bastone. Il pastore nel periodo estivo portava il gregge all'alpeggio del Vasto vicino ad Assergi. Secondo le prime informazioni raccolte dagli inquirenti, D’Onofrio da diversi anni accudiva un gregge di pecore in un podere privato all’altezza di via delle Capannelle.
Alle 22, nella centrale operativa dei carabinieri, è squillato il telefono. «C’è un cadavere in un prato» le parole che hanno subito allertato i militari. La telefonata, anonima, ha fatto scattare le ricerche del Nucleo investigativo di via In Selci. Il ritrovamento del corpo non è stato facile perché il terreno è in aperta campagna, completamente al buio. Si accede al podere da un cancello su via Appia Nuova. Dopo aver percorso un lungo sentiero sterrato i militari hanno fatto la tragica scoperta: il pastore era a terra, immerso in una pozza di sangue nell’area inghiottita dal buio all’altezza di via Appia Nuova 1160, all’altezza di un deposito giudiziario.
Il corpo è stato trovato a terra, vicino alla roulotte dove D’Onofrio viveva. La porta del mezzo era aperta: dentro i segni della colluttazione. Deve essere stata una lotta sfrenata quella combattuta dall’anziano pastore contro i suoi aggressori: la roulotte, dicono gli investigatori, era completamente sotto sopra.
Il pastore potrebbe essere stato sorpreso mentre riposava. La porta che si apre a calci e l’inizio dell’incubo. Le grida di disperazione di D’Onofrio disperse nell’oscurità dell’aperta campagna e l’estremo tentativo di resistere. Hanno avuto il sopravvento gli aggressori che per prima cosa hanno legato con una corda le mani del pastore. Poi è iniziata quella che da un primo esame sembra essere stata una vera e propria esecuzione a colpi di bastone.
D’Onofrio potrebbe essere stato trascinato fuori dal mezzo o potrebbe aver provato a fuggire via. Ma la furia cieca dei suoi assassini non si è fermata: il pastore è stato massacrato a bastonate. Prima un colpo alle gambe che ha fatto atterrare l’uomo, poi bastonate su tutto il corpo e sulla testa. Senza pietà, un colpo dopo l’altro, D’Onofrio è stato ammazzato e lasciato a terra, nella più profonda oscurità. Potrebbero essere stati proprio i violenti colpi alla nuca ad aver provocato la morte dell’anziano.
I militari stanno cercando di ricostruire la vita e le abitudini di D’Onofrio e capire quale possa essere il movente dell’omicidio. Una vera e propria esecuzione o un tentativo di rapina finito male le ipotesi a cui gli investigatori stanno lavorando.






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