Febbraio 1956, la grande nevicata (L'Aquila de 'na 'ote)

Febbraio 1956 sarà il mese più freddo della storia aquilana. Caddero pochi centimetri di neve l'1 e il 2 febbraio, ma il dato più impressionante è la diminuzione netta della temperatura che dal 5 al 22 del mese si attestò quasi sempre su valori inferiori ai dieci gradi sotto lo zero e con temperature massime che raramente superano lo zero. Dopo una piccola pausa, 3 e 4 del mese, riprese a nevicare dal 5 quasi ininterrottamente sino al 14. Ma la prima vera vera e intensa nevicata ci fu l'8 di febbraio: nevicò durante tutte le 24 ore della giornata; il 10 febbraio in città si misuravano 24 cm di neve. L' 11 ci fu un'altra intensa nevicata che durò fino al 14, ma con intensità via via minore. Ci furono tre giorni di pausa che lasciarono campo libero al gelo: il 17 la colonna di mercurio arrivò a -18 °C.
Il freddo si fece sentire in tutta Italia; in particolare nella nostra provincia ricordiamo i -21 °C di Campotosto, i -21,5 °C di Rocca di Mezzo, i -19 di Sulmona e addirittura i -25 di Castel di Sangro. L'intenso freddo fu il preludio ad una nuova violenta nevicata che seppellì la città dell'Aquila nei giorni del 18 e del 19, con quasi un metro di neve. Il 20 febbraio il manto nevoso misurava in città ben 84 cm. Nello stesso giorno i paesi di montagna dell'aquilano si registrarono questi impressionanti valori: sul passo delle Capannelle ci sono un due metri e venti centimetri, i due metri si superano anche a Santo Stefano, 1 metro e 70 cm a Campotosto, 1 metro e 50 cm ad Assergi (funivia), a Termine di Cagnano, a Rocca di Mezzo e a Casamaina di Lucoli e addirittura più di due metri e mezzo a Civitella Alfedena, nel parco nazionale d'Abruzzo
Il resto dell'Abruzzo non è in condizioni migliori: 60 cm a Chieti, 1 metro e mezzo a Guardiagrele, 70 cm Castelli, 30 cm a Teramo e infine 20 cm a Pescara. Non è escluso tuttavia che la neve raggiunse, nei giorni precedenti, valori superiori a quelli sopra riportati.

 



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