Gran Sasso: il ghiacciaio del Calderone è sempre più esteso!

(Da Meteo Web) - Altro che global warming, scioglimento dei ghiacci e innalzamento del livello dei mari: nell’Appennino Italiano tutto ciò non esiste, e il ghiacciaio del Calderone, sul Gran Sasso, continua di anno in anno a diventare sempre più spesso. A dimostrarlo sono i dati, fotografici e meteorologici, raccolti dall’Associazione “L’Aquila Caput frigoris” che monitora il ghiacciaio da oltre un decennio in modo molto molto attento, e che ha anche ricostruito la sua precedente evoluzione. Si tratta di uno dei ghiacciai più meridionali d’Europa, e occupa il fondo ed il pendio settentrionale di un circo allungato posto sotto il massiccio del Corno Grande del Gran Sasso. Negli ultimi anni, nonostante qualche stagione difficile (2003 e 2007 in modo particolare), il ghiacciaio continua a crescere di anno in anno. Il ghiacciaio dal punto di vista classificativo viene definito di tipo pirenaico, era caratterizzato nel 1960 da crepacci marginali e terminali, marcata zonatura superficiale, ghiaccio compatto verso la fronte, notevole sviluppo delle morene frontali e laterali, massi formanti tavole e coni detritici. In base ai rilievi effettuati negli anni 1958-60 la quota della cima più alta sovrastante il ghiacciaio (Vetta Occidentale del Corno Grande) risulta di 2912 metri sul livello del mare, mentre la quota del punto più alto del ghiacciaio era di 2867 metri e quella del punto più basso 2676 metri, con una differenza di quota quindi di 191 metri. La lunghezza massima in proiezione orizzontale era di 390 metri, la larghezza massima (trasversalmente al pendio) di 230 metri, l’inclinazione della supefficie di 260 metri con massimi intorno ai 500 nella patte alta. L’alimentazione è prevalentemente diretta, ma con notevoli apporti di neve trasportata dal vento o precipitata in forma di valanga dalle pendici rocciose che circondano il ghiacciaio e poi lo proteggono con la propria ombra. Il limite effettivo delle nevi persistenti era in corrispondenza del ghiacciaio, sui 2750-2800 metri di altitudine, valore corrispondente all’incirca all’altitudine media del ghiacciaio stesso. Le caratteristiche esteriori del ghiacciaio variano non soltanto da un anno all’altro e da stagione a stagione ma anche da periodo a periodo della stessa stagione soprattutto per la grande mutabilità della coltre nevosa, che con alterna potenza ricopre più o meno la massa glaciale. A partire dal 1929 il ghiacciaio ha costituito l’oggetto di sopralluoghi sistematici i cui risultati sono stati pubblicati anno per anno sul Bollettino del Comitato Glacialogico Italiano.



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