Terzetto della Jenca, dopo quasi 100 anni Camarda ritorna in possesso del proprio territorio

- Federica Farda -

Camarda ritorna in possesso del proprio territorio. Dopo quasi cento anni il Consiglio comunale riconsegna un territorio di montagna alla frazione aquilana.

 

Il Terzetto della Jenca è il nome della località persa da Camarda nel 1927 quando le venne tolto il Comune. Nel 1938 una sentenza riconobbe la promiscuità di questo territorio ma le rendite furono sempre gestite dal capoluogo perché la frazione non era dotata di Uso civico costituitosi solo nel 2015. Da allora l’Amministrazione Beni separati ha iniziato a rivendicare ciò che era suo. Gli sforzi sono stati premiati dal Consiglio comunale che ha approvato la proposta deliberativa riguardante la devoluzione, in favore dell’amministrazione beni separati seppur in via temporanea, della gestione dei beni di uso civico ricadenti nel demanio e nello scioglimento della promiscuità esistente tra i demani dell’Aquila e quello di Camarda.
La devoluzione concessa con la dicitura in via temporanea non spegne l’entusiasmo dei camardesi. <E’ una dicitura dovuta - afferma Maria Teresa Casilli, presidente Usi civici di Camarda – un passaggio obbligato ma alla fine la promiscuità deve essere sciolta per legge a favore di chi ha le prove dell’Uso civico e noi dalla nostra abbiamo la sentenza del 1938. Questa decisione, inoltre, per noi è importante perché siamo in attesa di conoscere le decisioni del commissario per il riordino degli Usi civici circa la promiscuità del territorio di San Pietro alla Jenca. Un passaggio storico per noi poiché Camarda dal 1927 non ha più avuto un territorio in montagna e lo stesso San Pietro della Jenca è gestito, comprese le rendite dei pascoli, dal capoluogo>. Nella seduta del Consiglio, inoltre, è stato deciso che d’ora in poi le rendite del Terzetto della Jenca andranno introitate solo dall’Amministrazione beni separati di Camarda.


 



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