Coincidenze "esplosive"...

(Dal CETEMPS) - Trovare degli spunti di collaborazione scientifica tra diversi gruppi di ricerca in ambiti assai diversi, come la fisica dell'atmosfera e quella delle particelle elementari, non è semplicissimo, ma, come in tutte le cose, la fortuna può aiutare. E' successo giovedì scorso a tre ricercatori del CETEMPS e dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS).

 

volo pallone
 Figura 1. Traiettoria di volo seguita dal pallone per ozonosondaggio della stratosfera lanciato giovedì 7 Luglio 2011 dall'Osservatorio CETEMPS a Casale Calore (AQ). In evidenza le quote (in pressione) raggiunte dal pallone, prima di esplodere ad un'altezza di 32863 m (8.3 hPa). Il volo è durato circa 1h 40'.

Come ogni giovedì, Vincenzo Rizi e Marco Iarlori hanno lanciato il pallone sonda per il monitoraggio di routine dello strato di ozono stratosferico. Dopo aver preso il volo, come di consueto, dall'Osservatorio CETEMPS di Casale Calore (vicino l'aeroporto di Preturo), il pallone ha compiuto una spirale che lo ha portato dapprima nella stratosfera al di sopra della costa Abruzzese e poi lo ha risospinto indietro verso il Gran Sasso (Figura 1). Ad un'altezza di quasi 33 km (8.3 hPa) e dopo un'ora e 40 minuti di volo, il pallone è esploso ed il carico utile (strumentazione di misura di ozono, temperatura, pressione) è caduto (frenato da un paracadute, senza pericolo di provocare danni!) vicino San Nicola di Isola del Gran Sasso (TE).

sequenza 1
Figura 2. Sequenza della fase terminale di volo del pallone ripresa con una CCD dai Laboratori del Gran Sasso. Si possono vedere il pallone prima dell'esplosione e i suoi frammenti subito dopo. La sequenza è stata casualmente catturata durante le fasi di taratura della CCD. 
 

Proprio al momento dell'esplosione, Giuseppe Di Carlo (LNGS) stava tarando la nuova strumentazione di imaging (una CCD) per il suo telescopio e puntava oggetti luminosi nel cielo al tramonto. E' a quel punto che, con l’aiuto della dea bendata, Giuseppe  ha deciso di puntare il suo sistema proprio in direzione del pallone lanciato da Vincenzo quasi due ore prima e di scattare delle istantanee in sequenza. Il sorprendente risultato è mostrato in Figura 2. Il sensore è stato in grado di registrare il momento in cui il pallone, dopo aver raggiunto la massima altezza è esploso e ha poi lasciato precipitare la strumentazione. Nella sequenza si possono vedere dapprima il pallone con il suo carico (payload), i frammenti del pallone esploso (evidentemente resi quasi solidi dalle basse temperature di quell'altitudine, -35.7°C) e infine il carico in caduta (Figura 3). Probabilmente, avessero provato a mettersi d'accordo, Vincenzo e Giuseppe non sarebbero riusciti a sincronizzarsi in modo così perfetto!

A nostra conoscenza è la prima volta che viene ripreso il momento dello scoppio di un pallone sonda nell’alta stratosfera.

In realtà esiste una ben avviata collaborazione tra l’Osservatorio Atmosferico di CETEMPS ed alcune attività INFN-LNGS, e nel prossimo Settembre la Scuola estiva TERRESTRIAL ATMOSPHERE AND COSMIC RAYS [5th - 8th September 2011, Laboratori Nazionali del Gran Sasso, Assergi (L'Aquila) – ITALY] nell’ambito del ciclo delle Scuole CETEMPS International Summer School on Atmospheric and Oceanic Sciences (ISSAOS) conterrà una parte dei risultati ottenuti dai ricercatori di CETEMPS e dell’INFN/LNGS presso l’Osservatorio di raggi cosmici di altissima energia P. Auger, situato nella pampa argentina.

 sequenza 2

Figura 3. Sequenza dell'esplosione del pallone e della caduta libera della strumentazione.



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