MORSI DI POESIA

 

 

MORSI DI POESIA

 

 

“...
Primavera dintorno
Brilla nell’aria,
e per li campi esulta
Sì ch’a mirarla
intenerisce il core.
Odi greggi belar,
muggire armenti:
Gli altri augelli contenti,
a gara insieme
Per lo libero ciel
fan mille giri,
Pur festeggiando
il lor tempo migliore:
...”
( G. Leopardi, Il passero solitario, 1835)


“Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
Vede piover sulle erbe,
Sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.”

( A. Merini, Sono nata il 21 a primavera, 1991 )

 

L’eterno Leopardi e la luminosa Merini ! Che cosa si potrebbe scrivere, a commento di questi versi, che non fosse uno scarabocchio tra pennellate sublimi? I veri poeti comunicano sempre da anima ad anima, affinché nulla si perda per strada.
E può sentirsi poeta ciascuno di noi quando riproduce tra le pieghe della sua anima una scintilla della luce che ha ricevuto. Tanto ci basta a ravvivare i colori del nostro vissuto, e a svegliare l’artista che in noi sonnecchia…
Buona primavera!

Giuseppe Lalli



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